SPENDING REVIEW

Anselmi: “Il governo non tocchi i fondi per l’editoria digitale”

Per promuovere l’innovazione tecnologica delle imprese editoriali stanziati 120 milioni in tre anni. Ma manca il decreto attuativo. L’allarme del presidente della Fieg: “No alla scure della spending review”

Pubblicato il 07 Apr 2014

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Non “aggredire” i fondi destinati dalla legge di stabilità all’innovazione tecnologica e digitale alle imprese editoriali: lo chiede il presidente della Fieg (Federazione italiana editori di giornali), Giulio Anselmi, facendo riferimento ai 120 milioni di euro stanziati per il periodo 2014-2016 e destinati all’innovazione, ma anche all’ingresso di giovani giornalisti nei new media e alle ristrutturazioni aziendali, che però ancora non si vedono: manca il decreto attuativo e il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i “trasferimenti aggredibili”.

“L’intesa col precedente governo per un aiuto, definito nei tempi e nell’oggetto, all’editoria giornalistica per superare l’emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all’era della multimedialità non deve restare allo stadio delle buone intenzioni” ha detto Anselmi, annunciando per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio su “La Stampa in Italia 2011-2013” con le cifre della pesante crisi che attraversa il settore.

“La legge di stabilità 2014 – ricorda il presidente della Fieg – con il ‘Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria’ ha stanziato 120 milioni di euro in tre anni (2014-2016) volti ad incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l’ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali. Ma il decreto attuativo che doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso non ha visto ancora la luce, mentre il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i ‘trasferimenti aggredibili’. La speranza – ha affermato Anselmi – è che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l’editoria rientri tra le proposte di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l’intenzione di disattendere”.

“Piuttosto che aggredire tali trasferimenti – ha concluso il presidente della Fieg – occorre destinare al meglio le risorse previste e soprattutto in fretta: ogni tentennamento o ritardo aggraverebbe ulteriormente una situazione già drammatica, maggiore e peggiore di quella più generale che coinvolge l’Italia, come dimostrano i dati sull’andamento della stampa quotidiana e periodica che il 16 aprile prossimo porteremo all’attenzione di governo, parlamento e Paese”.

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