FREQUENZE

Beauty contest, Passera: “Stiamo approfondendo”

Il ministro per lo Sviluppo economico annuncia che il governo sta analizzando il tema dell’assegnazione delle frequenze Tv. Intanto ieri Silvio Berlusconi su un’eventuale asta ha commentato: “Temo andrebbe deserta”

Pubblicato il 09 Dic 2011

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“Stiamo approfondendo la questione”. Il ministro dello Sviluppo e Infrastrutture, Corrado Passera, risponde così ai giornalisti che gli chiedevano un possibile intervento sull’asta per l’assegnazione delle frequenze digitali. Un passo avanti, dunque, rispetto, alla dichiarazione fatta in occasione delle presentazione del dl stabilità quando il super-ministro aveva ammesso che il govreno ancora non aveva affrontato il tema del beauty contest.

A questo proposito ieri l’ex premier Silvio Berlusconi ha indirettamente risposto a quanti – in maniera bipartisan dal Fli al Pd, passando per Sel e Idv – chiedevano al governo di rivedere la modalità di assegnazione dello spettro e di strutturare una vera e propria gara. “

“Temo che se ci fosse da fare una gara sulle frequenze potrebbe essere veramente disertata da molti – ha detto Berlusconi, prima di lasciare Marsiglia al termine del vertice Ppe”.

“Non so cosa rispondere – ha proseguito, parlando dell’ipotesi di vendere le frequenze – temo però che il problema siano i contenuti più che il costo delle frequenze visto che si è sviluppata così tanta concorrenza e Sky ad esempio ha rinunciato ad una gara molto onerosa”.
Il Cavaliere ha spiegato di “non aver affrontato il problema”, ma insiste sulla “rinuncia di un protagonista del mondo televisivo” a partecipare ad una gara: “per quello che ne so io – ha sottolineato ancora – c’è molta incertezza anche nell’azienda che fa capo a me ma di cui io non mi occupo”.

Nei giorni scorsi dal mondo politico è arrivata una levata di scudi contro il beauty contest.

Chiede di bloccare le frequenze tv gratis a "beneficio dell’indicizzazione delle pensioni che deve essere ripristinata anche a beneficio delle pensioni medio-basse e piccole abitazioni" Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio: "Il governo Monti intervenga a bloccare questa operazione e predisponga un’asta regolare. La previsione dell’entrata vada a beneficio dell’indicizzazione delle pensioni che deve essere ripristinata anche a beneficio delle pensioni medio-basse e piccole abitazioni".

Dello stesso avviso è il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta: "Alla luce dei salti mortali che si chiedono agli italiani con la Manovra appena varata dal Governo non sussistono più le ragioni, discutibili già allora, del precedente Governo che ha scelto di assegnare 25 nuovi canali televisivi digitali, senza asta pubblica, ai principali soggetti imprenditoriali del Paese". E che la questione debba essere affrontata in modo serio è convinto il ministro dell’Istruzione, Università e ricerca, Francesco Profumo: "Credo che su questo tema sia necessario sedersi. Il Paese ha bisogno di riprogettarsi. Questo è un tema complicato, bisogna farlo partire da dati oggettivi e credo che sui dati oggettivi si possa ragionare".

Antonio Di Pietro minaccia di non votare la manovra “se non sarà possibile introdurre nel provvedimento la vendita all’asta delle frequenze tv del digitale oltre a tagli consistenti alle spese militari, riducendo così la portata dell’intervento sulle pensioni".

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