Bing sull’iPhone: è guerra fra Microsoft e Google

Cambio di strategia per Redmond: il motore di ricerca prova a conquistare nuove fette di mercato affidandosi allo smartphone della Mela

Pubblicato il 18 Dic 2009

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Bing, il motore di ricerca targato Microsoft, sbarca anche
sull’iPhone. L’applicazione è un download gratuito di 1,9 Mb
scaricabile sull’App store di Apple. Il gigante di Bill Gates sta
tentando da anni di ottenere una forte presenza nel settore della
ricerca online dominato da Google, e non lascia nulla al caso,
consapevole di quanto la presenza sulla piattaforma creata da
Apple, in grandissima crescita, possa fargli conquistare un’ampia
fetta di mercato.

L’applicazione è molto simile a quella di Bing.com e offre la
ricerca di immagini, filmati, notizie, mappe, imprese. C’è anche
il servizio di ricerca vocale, ma il vero fiore all’occhiello
dell’applicazione è il servizio di fornitura delle mappe. Come
sottolinea Davide Fumagalli su “Repubblica”, i servizi di
fornitura delle mappe sono tra i più utilizzati sugli iPhone, e
quello proposto da Microsoft è giudicato per molti versi superiore
a Google Maps, soprattutto per quanto riguarda le immagini via
satellite.

Questa mossa segna un sostanziale cambiamento di strategia di
Microsoft. Apple è sicuramente un temibile concorrente per la
compagnia di Bill Gates, che infatti presenterà dopo la metà del
prossimo anno una nuova versione di Windows Mobile in grado di
competere con l’iPhone, ma il grande nemico è sempre Google. E
questo non vale solo per Microsoft, ma anche per la Mela, se
pensiamo all’imminente uscita del Googlephonino, tramite il quele
Big G entra in diretta competizione con il suo iPhone.

Intanto Bill Gates viene chiamato in causa da una piccola società
americana che si occupa di tecnologie. La società, Bing!
International Design ha depositato un ricorso presso il tribunale
del Missouri contro Microsoft contestandogli l’appropriazione del
nome Bing, con cui il gigante di Bill Gates ha chiamato il proprio
motore di ricerca. L’accusa a Microsoft è di concorrenza sleale
e di infrazione della legge che protegge i marchi depositati. “Il
mio cliente utilizza il marchi Bing! Da 10 anni”, ha sottolineato
Anthony Simons, legale della società. Non si fa attendere la
risposta del portavoce di Microsoft Kevin Kurtz, che intervistato
dalla Afp ha parlato di “un ricorso senza senso, perché non
c’è alcuna confusione possibile fra i due marchi”.

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