Cartelloni pubblicitari verso la rivoluzione digitale

Telecamere e sensori di riconoscimento permetteranno di inviare messaggi ad hoc a seconda dei passanti. La tecnologia sviluppata dalla nipponica Nec

Pubblicato il 15 Mar 2010

Cartelloni pubblicitari digitali che sono in grado di riconoscere
se hanno davanti a sé un teenager o un ultrasettantenne, e che in
relazione a questo trasmetteranno messaggi sull’ultimo videogame
piuttosto che sull’adesivo per dentiere. E’ – al netto del
luogo comune usato per la semplificazione – l’ultimo ritrovato
della tecnologia pubblicitaria, profeticamente apparso già qualche
anno nel film “Minority report”, interpretato da Tom
Cruise.

Il sistema funziona grazie a una piccola telecamera che è in grado
di stabilire in pochi istanti l’età e il sesso delle persone che
passano davanti al cartellone digitale, grazie al sistema di
riconoscimento del viso “Next Generation Digital Signage
Solution”, per offrire ai consumatori prodotti che possano essere
appetibili e adatti alla loro fascia d’età.

La tecnologia, sviluppata dall’azienda elettronica giapponese
Nec, metterà gli inserzionisti nella possibilità di sviluppare
campagne più mirate e adeguate ai consumatori, anche se permangono
perplessità sul versante della privacy, che l’azienda ritiene
inconsistenti dal momento che viene ovviamente garantito
l’anonimato delle persone e che le immagini non vengono
memorizzate.

La sperimentazione è già in corso nei più grandi centri
commerciali del Giappone, e richiama alla memoria la scena del film
di Steven Spielberg in cui John Anderton, il personaggio
interpretato da Tom Cruise, cammina in un centro commerciale
futuristico, dove sui cartelloni appaiono scritte che si rivolgono
direttamente a lui.

Gli ingegneri della Nec assicurano che più a lungo una persona si
ferma in un’area che sia alla portata della microcamera
installata nei cartelloni, più le informazioni raccolte sul suo
conto sono accurate e i messaggi personalizzati. Secondo i
produttori questi nuovi ritrovati saranno particolarmente adatti
per gli inserzionisti in luoghi pubblici come gli aeroporti o i
centri commerciali, e la reazione dei passanti metterà le aziende
nella condizione di “tarare” sempre meglio i messaggi
pubblicitari.

La Nec – si legge sulla notizia da poco pubblicata dal quotidiano
britannico Telegraph – ha intenzione di esportare questa tecnologia
negli Stati Uniti alla fine dell’anno per poi, se otterrà
successo, pianificare una strategia di espansione nel resto del
mondo.

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