Ciao ciao Kodachrome ultima pellicola Adesso sarà solo un pezzo da museo

Guadagni troppo risicati (1%) dai rullini per la Eastman Kodak che cambia definitivamente pagina

Pubblicato il 23 Giu 2009

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Il volto della ragazzina afghana che nel 1973 fece il giro del
mondo dalla copertina del National Geographic, era stato scattato
(dal fotoreporter Steve McCurry) su pellicola Kodachrome. Quella
stessa pellicola che oggi dice addio al mondo della fotografia,
travolta dalla rivoluzione digitale.

 

La Eastman Kodak ha dato l’annuncio spiegando che le vendite
hanno toccato quota 1% (il 70% di revenue della società viene
dai supporti digitali): troppo poco per tentare ancora la
sopravvivenza dopo 74 anni di onorato servizio.

 

Così come la propria carriera, anche la nascita della Kodachrome
ha qualcosa di avventuroso. Fu nel 1930 che la leggendaria
pellicola a colori vide la luce nei laboratori casalinghi di
Leopold Godowsky junior (che avrebbe poi sposato la sorella di
George e Ira Gershwin) e Leopold Mannes, due musicisti con il
pallino della chimica fotografica i cui esperimenti in campo
chimico riscossero anche il sostegno finanziario di Lewis Strauss
(prima di diventare capo della Commissione Usa per l’energia
atomica).

 

Ora l’ultimo rullino, con foto scattate da Steve McCurry, sarà
donato  al museo George Eastman di New York.

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