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Concessione Rai, la scadenza slitta di cinque mesi

Non scatterà dopodomani, venerdì, ma il 6 ottobre il termine di affidamento del ruolo di servizio pubblico a Viale Mazzini. La proroga era stata preannunciata dal sottosegretario Giacomelli. “Più tempo per la consultazione pubblica”

Pubblicato il 04 Mag 2016

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La scadenza della concessione di servizio pubblico alla Rai è stata spostata da venerdì prossimo 6 maggio al 31 ottobre. Lo slittamento, previsto da un comma contenuto nel decreto legislativo del nuovo Codice appalti pubblicato il 19 aprile in Gazzetta ufficiale, prevede un supplemento di tempo rispetto alla “Gasparri” che faceva decadere l’affidamento alla Rai della concessione da parte dello Stato il 6 maggio 2016. Assicurata dunque la continuità operativa dell’azienda.

L’ipotesi di una proroga del resto era già stata ventilata il 15 marzo dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli: “L’iter per arrivare alla nuova concessione decennale potrebbe richiedere più tempo rispetto alla scadenza di quella che sta per concludersi, il 6 maggio – aveva detto nel corso di unl’audizione in commissione Lavori pubblici del Senato, annunciando la maxi-consultazione pubblica -. Per questo motivo il Governo, consapevole del fatto che “siano necessarie alcune settimane in più”, sta valutando la possibilità di una proroga. Sono in corso approfondimenti – spiegava Giacomelli – per valutare se la scadenza del 6 maggio sia da considerare termine perentorio o meno: se si arriverà alla conclusione – come sembra – che si tratti di un termine perentorio, entro quella data provvederemo con norma ad assicurare la necessaria continuità fino al varo della nuova concessione“. Ma tra la possibilità di stringere tutto nei tempi brevi di alcune settimane “e quella di approfondire per dare respiro al confronto e piena opportunità a tutti di entrare nel dibattito, la presidenza del Consiglio ha scelto questa seconda strada – aveva concluso il sottosegretario – il dibattito sul rinnovo del servizio pubblico è un’occasione per tutto il Paese”.

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