Edward Snowden tiene banco al Festival del Giornalismo

All’evento in programma a Perugia dal 30 aprile al 4 maggio focus sulle rivelazioni della talpa del Datagate e sulle frontiere dell’open web

Pubblicato il 27 Mar 2014

Edward Snowden tiene banco al Festival del Giornalismo

Oltre 200 eventi, 400 ospiti da tutto il mondo, l’importanza del lettore nell’era dell’open web e lo scoop di Edward Snowden che ha profondamente segnato il giornalismo dell’ultimo anno. Saranno questi alcuni dei temi proncipali della prossima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia presentata oggi a Roma, che si terrà dal 30 aprile al 4 maggio a ingresso libero. Dopo l’annuncio dello scorso ottobre di una chiusura del festival per mancanza di fondi adeguati, quella del 2014 è la prima edizione realizzata con il crowdfunding insieme agli sponsor, tra nuovi e storici della manifestazione, tra cui Enel, Tim, Amazon, Google, Telecom e Sky e la Commissione europea, sponsor ufficiale.

Il rapido cambiamento del giornalismo e l’allenamento costante che serve per stargli dietro hanno fatto scegliere lo slogan di quest’anno, ha spiegato la fondatrice Arianna Ciccone: “Stay fast, stay fit with #ijf14”. Il festival aprirà con un’anteprima a Roma il 28 aprile all’Auditorium Parco della Musica, l’incontro “War on journalism. Lo scontro media e potere” con Ezio Mauro, direttore di “Repubblica” e Alan Rusbridger direttore di “The Guardian”, moderato da Enrico Franceschini. A Perugia ci saranno volontari provenienti da 25 paesi, 50 workshop gratuiti, saranno presentati case history, start-up e nuove realtà e tendenze editoriali come “Storyful” o il giornale online olandese “De Correspondent” e nei vari panel di discussione oltre al tema Snowden, privacy e giornalismo investigativo si parlerà anche di donne nei media e media indipendenti in Russia.

Inoltre, serate teatrali con Gian Antonio Stella e Don Ciotti, “Gazebo Live” con Zoro-Diego Bianchi e Makkox, “Racconti di mafia” con Lirio Abbate e Pif, presentazioni di libri, tra cui quelli di Paolo Mieli, Corrado Augias e Alan Friedman e l’incontro tra Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

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