SENTIERI DEL VIDEO

Effetti speciali & Tv: ogni casa un Colosseo

Nei prossimi anni lo status symbol sarà il 3D. Il salotto diventerà un home theater mentre “fuori” sarà la volta degli urban screens: un edificio senza qualità potrà diventare Palazzo Strozzi a Firenze o il Colosseo

Pubblicato il 05 Mar 2012

Enrico Menduni, Professore di Media e Comunicazione all’Università Roma Tre

televisione-televisioni-120127113334

La palla di cristallo non l’abbiamo, ma non è difficile intuire che adesso l’elettronica di consumo cerca di convincere i residui consumatori a passare al televisore schermo piatto, mentre quelli di fascia medio-alta sono già Full Hd. Quindi i prossimi anni sono tutti dell’alta definizione, con graduale passaggio dei canali digitali ma non-Hd al nuovo standard. Intanto si sviluppano nuovi televisori 3D anche senza occhiali: lo schermo decide lui, scannerizzandoci, quale è la coppia di immagini (destra/sinistra) ottimale da trasmettere, rispetto alla posizione che occupiamo davanti allo schermo.

È possibile che sia questo lo status symbol dei prossimi anni, e a questo punto la tentazione di sviluppare un home theater immersivo, in tre dimensioni, potrebbe venire sia ai fabbricanti (che saranno ormai coreani o cinesi, e basta) sia ai consumatori di fascia alta. Quelli di fascia media potrebbero avere l’idea di “vestire” i loro appartamenti di piccola taglia con schermi grandi che dessero alla casa una dimensione immersiva.

Non è impossibile ipotizzare intere pareti, o finestroni, che sono in realtà schermi: negli anni Settanta un mio amico che abitava al pianterreno, con le finestre su uno squallido cortile, aveva studiato la proiezione di diapositive sulla casa di fronte. Seduta sul non comodo divano la ragazza di turno guardava fuor di finestra e aveva la sensazione di essere a Brooklyn Heights, o nel Parco Kruger: con lo stesso sistema potremmo programmare il paesaggio e la stagione che vogliamo vedere dalla finestra. Insomma vivere negli effetti speciali.
Ovviamente tutto questo è suscettibile anche di una produzione dal basso: ecco dunque il sottoscritto che si fotografa davanti alla finestra di casa sua, in piena estate, mentre la finestra (uno schermo) proietta il vero paesaggio che c’è di fuori, ma tutto coperto di neve. Nuovi giochi per le classi medie.

Poi arriveranno gli urban screens. Non quelli dentro la metropolitana o per le strade con le notizie di Bloomberg: intere facciate di stabili potranno facilmente diventare schermi: un edificio senza qualità potrà diventare Palazzo Strozzi a Firenze, o il Colosseo.
Lo si potrà affittare per grandi installazioni pubblicitarie, come si fa oggi durante i restauri delle case, solo che saranno immagini in movimento ad alta definizione. La vera risorsa scarsa a quel punto sarà la nostra attenzione, continuamente attirata dai più vari dispositivi: la lotta per disputarsela sarà il vero challenge di inserzionisti commerciali e anche politici.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

T
televisione

Articolo 1 di 2