PRIVACY

Facebook, foto del profilo “schedabili” anche senza tag

Il sito annuncia nuove modifiche che prevedono l’applicazione della tecnologia di facial recognition alle immagini. L’ira dei regolatori tedeschi: “Inammissibile, speriamo sia solo un malinteso”

Pubblicato il 30 Ago 2013

facebook-privacy-130830180618

Svolta in vista per Facebook. Che con le ulteriori modifiche annunciate prospetta nuovi modi con cui utilizzerà le informazioni degli utenti. In particolare, potrà usare le foto del profilo come nuovo “materiale” per la sua tecnologia di “Facial recognition”. Un annuncio che però non piace ai regolatori europei.

Il capo della privacy di Facebook, Erin Egan, ha spiega in un post che ora Facebook userà (salvo diverse impostazioni da parte dell’utente) “nome, foto del profilo, contenuti e informazioni in relazione a contenuti commerciali o sponsorizzati”. Anche il linguaggio utilizzato per spiegare le nuove norme sarà più chiaro, in particolare per come le informazioni personali possono essere utilizzate da terze parti.

Oltre a questi cambiamenti, però, Facebook potrebbe anche applicare alle foto del profilo la tecnologia di facial recognition: una tecnologia assai controversa se utilizzata per qualcosa che va oltre il “tag”. Attualmente gli utenti possono taggare le facce di amici e conoscenti su Facebook per poterli identificare e ritrovare. E’ cioè possibile ritrovare solo le facce precedentemente taggate. Invece, se verrà applicata la tecnologia di facial recognition alle foto del profilo, si potranno “riconoscere” (e individare) anche le foto che non sono mai state taggate.

L’annuncio non è per niente stato gradito dalle authority per la privacy tedesche: “Siamo sbalorditi a sentir parlare di nuovo di facial recognition. Abbiamo pertanto contattato i funzionari di Facebook per capire se c’è effettivamente un simile cambiamento nelle policy per la data protection o se si tratti solo di un errore di traduzione” ha detto Johannes Caspar commissario di Amburgo per la Data Protection e libertà di informazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Canali

Articoli correlati