BILANCIO 2011

Gruppo Dada, il giro d’affari cresce del 9%

Il risultato 2011 trainato dalle performance dei servizi di hosting e protezione. In aumento l’advertising (+40). Migliora anche il risultato operativo che passa a -5,6 milioni

Pubblicato il 12 Mar 2012

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Si chiude con un giro d’affari in aumento il 2011 del Gruppo Dada. La società ha archiviato l’anno con ricavi consolidati a 80,3 milioni di euro, registrando una crescita del 9% rispetto ai 73,6 milioni di euro conseguiti nell’esercizio 2010, grazie al positivo andamento di entrambi i business. Le attività relative all’offerta di servizi professionali per la registrazione di nomi a dominio e di hosting, per la protezione del brand e la visibilità in Rete hanno rappresentato il 76% circa del fatturato consolidato ed hanno registrato una crescita significativa in particolare nei mercati italiano e inglese. Il business della performance advertising, che ha registrato una crescita di oltre il 40% rispetto all’esercizio precedente, ha contribuito al fatturato di Gruppo per il restante 23% circa.

L’apporto delle attività estere al fatturato consolidato si è attestato al 66% rispetto al 48% dell’esercizio precedente, confermando un peso crescente del contributo internazionale allo sviluppo complessivo del Gruppo Dada. Sull’andamento di tale aggregato ha in particolare inciso la crescita internazionale delle attività di performance advertising e il disimpegno dall’attività della concessionaria pubblicitaria premium in Italia (che nel 2010 aveva contribuito al fatturato di Gruppo per 5,8 milioni). Nel 2011 i Paesi più rilevanti in termini di contribuzione al fatturato sono stati Italia, UK, Francia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Olanda.

Il Mol consolidato dell’esercizio 2011 si è attestato a 9,2 milioni di euro rispetto a 3,2 milioni di Euro nel 2010, riportando una incidenza sui ricavi pari all’11% (4% nel 2010). La crescita della marginalità nel 2011 è attribuibile sia all’incremento dell’efficienza operativa del business di registrazione di domini e hosting e all’apporto crescente dell’attività di performance advertising sia alle azioni di controllo e contenimento dei costi generali e di struttura realizzate in particolare nella seconda parte del 2011, nonostante la minore capitalizzazione dei costi sostenuti per lo sviluppo di piattaforme proprietarie (3,6 milioni nel 2011 contro 4,0 milioni nel 2010). I costi per servizi nell’esercizio 2011 hanno evidenziato un andamento decrescente in termini di incidenza percentuale sui ricavi consolidati rispetto al precedente esercizio (dal 77% al 70%) mentre l’incidenza dei costi relativi al personale è risultata in calo dal 24% del 2010 al 23% del 2011 del fatturato consolidato, passando da 17,7 a 18,7 milioni di euro. Nell’esercizio 2010 avevano pesato i costi operativi sostenuti per il lancio dei servizi di gaming on-line di Fueps.

Il risultato operativo è negativo per 5,6 milioni di euro (-9,2 milioni di euro nel 2010). Sul risultato operativo del periodo hanno inciso in dettaglio: ammortamenti per complessivi 7,0 milioni di euro (7,8 milioni di euro del 2010) la cui riduzione rispetto al 2010 è principalmente conseguenza delle svalutazioni operate su alcune attività immateriali relative a progetti sviluppati internamente nei precedenti esercizi non più coerenti con le aspettative di business future, pari a circa 2 milioni; una svalutazione di taluni avviamenti per 1,8 milioni a seguito dell’applicazione dell’impairment test. Il risultato operativo risulta inoltre negativamente influenzato da oneri di natura non ricorrente, altre svalutazioni e accantonamenti per circa 4,1 milioni di euro (2,9 milioni nel 2010), prevalentemente connessi al succitato processo di rifocalizzazione e riorganizzazione di Gruppo.

Sull’attività finanziaria complessiva (rappresentata dall’importo netto di proventi e oneri finanziari), negativa nel periodo per 2,8 milioni di euro e complessivamente invariata rispetto all’esercizio precedente, hanno inciso proventi finanziari per 0,2 milioni di euro e oneri finanziari per 3,0 milioni di euro (2,7 milioni nel 2010): le componenti principali sono rappresentate dagli interessi passivi maturati sui mutui bancari accesi negli scorsi esercizi per finanziare le acquisizioni (1,7 milioni contro €1,4 milioni nel 2010) e dagli oneri relativi alle commissioni bancarie sui pagamenti con carte di credito. La dinamica degli interessi passivi è imputabile prevalentemente all’aumento dei tassi di riferimento e degli spread sui finanziamenti a breve termine registrato negli ultimi mesi dell’anno 2011 con l’aggravarsi del contesto economico finanziario a livello internazionale, solo parzialmente compensato dal beneficio connesso al miglioramento della posizione finanziaria netta, dovuto alla cessione di Dada.net, conseguito dalla seconda metà dell’esercizio. L’impatto dell’attività in cambi nel corso del 2011 è stato sostanzialmente neutro mentre nel 2010 era negativo per 0,1 milioni di euro.

Il carico fiscale complessivo del periodo in esame, negativo per 1,3 milioni di euro (positivo per euro 2,1 milioni nel 2010), riflette imposte correnti per 2,2 milioni di euro (rappresentate dall’Irap a carico di alcune società italiane e dal carico fiscale delle società estere che hanno presentato un risultato ante imposte positivo) verso 0,5 milioni nel 2010, e imposte differite attive rilevate nell’anno per 0,9 milioni di euro relative al recupero di parte delle perdite fiscali riportabili maturate negli esercizi precedenti, mentre nel precedente esercizio erano state positive per 2,7 milioni.

Il risultato netto attribuibile alle attività dismesse risulta positivo per 1,2 milioni di euro per effetto delle plusvalenze derivanti dalla cessione di Dada.net e dalla dismissione della partecipazione in E-Box al netto dei costi sostenuti per il perfezionamento di tali operazioni straordinarie nel corso del primo semestre dell’anno.

Il risultato netto consolidato nell’esercizio 2011 risulta negativo per 8,5 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 17,5 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2010.

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