l rebranding di Lovefilm non sembra aver portato giovamento, almeno nell’immediato, ad Amazon. Il nuovo servizio Prime Instant Video è utilizzato infatti solo dal 6% dei consumatori online del Regno Unito nel primo trimestre 2014, con un calo del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un recente studio realizzato da Decipher Media (Mediabug Wave 4).
Nello stesso periodo, Netflix ha continuato a crescere, addirittura del 100%, raggiungendo il 14% dei consumatori online. Inoltre, negli ultimi sei mesi, chi utilizza solo il free trial è diminuito dal 39% al 25% in rapporto all’intera base utenti Netflix. Lo sviluppo in ambito internazionale è al centro, come noto, della strategia espansiva della società di Reed Hastings i cui ricavi al di fuori del mercato domestico hanno ormai raggiunto, secondo l’ultimo bilancio aggiornato al primo trimestre 2014, il 25% del totale. Secondo alcune indiscrezioni, Netflix potrebbe raggiungere la profittabilità (utile prima delle imposte) già entro la fine dell’anno, in anticipo rispetto alle previsioni.
In questo senso anche l’investimento necessario in contenuti e marketing per l’ingresso su altri importanti mercati dell’Europa continentale – i prossimi saranno Francia, Germania e Belgio – previsto a partire dalla seconda metà del 2014 e che dovrebbe estendersi ad altri importanti paesi tra cui l’Italia, potrebbe essere accelerato e in parte finanziato, anche in virtù degli eccellenti risultati ottenuti proprio dalla divisione internazionale. Nel primo trimestre di quest’anno infatti questa componente è cresciuta di 1,75 milioni, per un totale di 12,7 milioni di abbonati e una crescita del 72% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello stesso periodo il servizio domestico (Usa) è cresciuto di 2,25 milioni di utenti, raggiungendo i 35,7 milioni. Netflix ha dunque attualmente un totale di 48,4 milioni di utenti ai propri servizi a livello mondiale, dei quali 6,7 milioni in Usa rimangono ancora legati all’utilizzo tradizionale via dvd per posta! Il traguardo dei 50 milioni, considerato ambizioso fino a poco tempo fa, è ormai dietro l’angolo.
Attualmente, i ricavi internazionali rappresentano il 25% del totale dei ricavi dei servizi in streaming e a questi ritmi, aggiungendo anche l’ingresso in mercati di grandi dimensioni ancora non raggiunti, la stessa società ritiene che in breve tempo la divisione internazionale possa sorpassare quella domestica anche in termini di quota di mercato. Anche le perdite sul versante internazionale sono diminuite di $22 milioni, una riduzione di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, in virtù del crescente numero di utenti passati ai servizi a pagamento. Un’analisi approfondita di Netflix e Amazon, del mercato del Regno Unito e dei servizi Ott è presente nel nuovo Rapporto ITMedia Consulting Video killed the Tv Star, in uscita a fine maggio.