Mediaset insegue Sky con la pay-tv low cost

L’azienda punta a far salire il proprio share sul mercato italiano della pay-tv dal 2%-3% del 2008 al 15% in cinque anni

Pubblicato il 05 Ott 2009

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Mediaset prova a contrastare il dominio sul satellite di Sky
Italia, sempre più saldo, a ribaltare il trend negativo delle
entrate pubblicitarie e tenersi stretto il suo share sul mercato
televisivo italiano con un deciso assalto al segmento più basso
del mercato della pay-tv. E’ quanto scrive Giada Zampano sul
Wall Street Journal, aggiungendo: “Sarà difficile per la più
grande tv commerciale italiana, controllata dalla holding della
famiglia del primo ministro Silvio Berlusconi, scalzare il
primato di Sky Italia che, sottolineano gli analisti, ha i
contenuti migliori e l’offerta più diversificata”.

Mediaset potrebbe però riuscire a conquistarsi una fetta del
settore a rapida crescita della pay-tv italiana offrendo un mix
low-cost di programmi, film e partite di calcio sul digitale
terrestre. "Mediaset si rivolge a un pubblico diverso da
quello di Sky: le famiglie che non possono permettersi un costoso
abbonamento alla pay-tv, ma desiderano comunque avere accesso a
contenuti di qualità e a un’offerta multi-canale”, dice una
fonte dell’azienda sentita dalla giornalista del WSJ.

Sky detiene uno share del 90% sul mercato italiano della pay-tv
e, secondo la Zampano, “ha già spezzato il duopolio tra
Mediaset, di proprietà privata, e Rai, controllata dallo Stato.
Sky ha superato per la prima volta Mediaset per fatturato lo
scorso anno. Secondo gli analisti, il fatto di investire in nuove
tecnologie, come l’alta definizione, probabilmente attrarrà
nuovi clienti premium, pronti a pagare di più e poco interessati
a cambiare provider”. Mediaset ha iniziato la sua attività di
pay-tv offrendo delle carte prepagate, ma ora vorrebbe convertire
i suoi 3,6 milioni di clienti in veri e propri abbonati, offrendo
un pacchetto low-cost con una dozzina di canali.

“Secondo gli esperti dei media”, nota la Zampano, “la crisi
economica potrebbe favorire questa strategia, perché le famiglie
sono costrette a ridurre le spese in intrattenimento”.
"Mediaset, che ha un’offerta più povera di prodotti e si
rivolge alla fascia bassa del mercato, potrebbe sfruttare questo
momento di recessione, visto che il suo target di riferimento si
sta probabilmente allargando", afferma Oriana Cardani,
analista di Centrobanca. Secondo gli analisti la strategia
commerciale di Mediaset potrebbe essere favorita anche dal
passaggio dalla tv analogica al digitale, che dovrebbe
completarsi nel 2012. A giugno, il cfo di Mediaset Marco Giordani
ha detto che l’azienda mira a far salire il proprio share sul
mercato italiano della pay-tv dal 2%-3% del 2008 al 15% in cinque
anni e l’azienda conferma ancora oggi questo obiettivo. Quanto
alla creazione di Tivùsat e al conseguente ritiro della Rai di
alcuni canali dalla piattaforma Sky, che secondo alcuni
favorirebbe Mediaset nel breve termine, gli analisti sentiti dal
WSJ sono scettici: “Secondo me Tivùsat non avrà un impatto
importante sul mercato italiano”, dice la Cardani. “Poiché
il suo obiettivo principale è raggiungere le aree dove non è
disponibile la tv digitale terrestre, attrarrà solo un numero
limitato di utenti”.

Sky intanto si è detta “non preoccupata” dal ritiro dei
canali Rai sulla sua piattaforma e dall’alleanza Rai-Mediaset
per Tivùsat e ha risposto, nota la Zampano, “con nuovi canali
e programmi originali. Il ceo Tom Mockridge è fiducioso che la
stagione sportiva 2009-2010 – con la copertura esclusiva del
mondiale del Sud Africa, le Sei Nazioni del rugby e le Olimpiadi
invernali – porterà gli abbonati di Sky Italia a 5 milioni”.

 

 

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