LA SENTENZA

Musica e diritti, sbloccati 20 milioni di compensi per gli artisti

Il tribunale di Roma respinge il ricorso di Nuovo Imaie. Via libera all’accordo tra Itsright e i discografici

Pubblicato il 09 Gen 2014

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Via libera alla distribuzione di 20 milioni di euro di diritti a favore degli artisti. È la decisione del Tribunale di Roma in merito alla vicenda della liberalizzazione dei diritti connessi, tema che negli ultimi mesi è stato al centro di violente polemiche.

Fallisce così l’ennesimo tentativo di Nuovo Imaie di boicottare il sistema di libera concorrenza nel mercato dei diritti degli artisti, culminato a dicembre con una causa volta a bloccare gli effetti del primo accordo che, di fatto, dà concreta applicazione a quanto stabilito con estrema chiarezza dalla legge sulle liberalizzazioni. Si tratta dell’intesa siglata tra Scf, il consorzio dei discografici (che per legge raccoglie i diritti connessi anche per gli artisti) e Itsright, società che rappresenta circa 900 artisti musicali italiani e stranieri.

“La decisione del Tribunale di Roma conferma la piena legittimazione dell’accordo stipulato da ITSRIGHT con SCF. Siamo finalmente pronti a dimostrare che la concorrenza è solo a vantaggio degli artisti, distribuendo agli aventi diritto i compensi che Nuovo Imaie ha cercato in tutti i modi di congelare nel tentativo, di fatto, di riaffermare la propria posizione di dominio sul mercato”, commenta Gianluigi Chiodaroli, presidente di Itsright.

La gestione pubblicistica e monopolistica dei compensi degli artisti è stata definitivamente superata dalla legge nr. 27/2012 e dal relativo decreto attuativo, emanato dal Governo per definire i requisiti richiesti a chi voglia operare in questo mercato.

“L’azione legale promossa da Nuovo Imaie contro Scf e Itsright – si legge in una nota – rappresenta l’ultimo atto di una vicenda che, fin dall’origine, ha visto Nuovo Imaie impegnato in prima linea nell’ostacolare la liberalizzazione del settore con comportamenti di sleale concorrenza, campagne mediatiche denigratorie volte unicamente ad alimentare caos e, in ultima istanza, facendosi portavoce di proposte che confermano l’incapacità dell’ente di portare contributi costruttivi per il rilancio del settore”.

Credo che gli artisti, dopo 30 anni di gestione disastrosa dei loro compensi da parte di Imaie, ne abbiano veramente abbastanza. Ci siamo assunti l’impegno di cambiare le cose e abbiamo ottenuto una legge che rende liberi gli artisti di scegliere e giudicare. Ora si tratta di far rispettare questa legge, di lavorare seriamente gestendo in maniera professionale e trasparente i compensi per i diritti connessi. È questo che gli artisti si aspettano dagli intermediari di diritti”, conclude Chiodaroli.

Pronto il commento del presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè. “Il Nuovo Imaie è e sarà sempre al fianco degli artisti e finché avrà aria per respirare lotterà perché venga loro riconosciuto il diritto di scegliere chi gestisce i loro compensi. Ribadiamo che con l’introduzione del sistema liberalizzato, il legislatore ha voluto attribuire all’artista la facoltà di decidere da chi essere rappresentato, principio sacrosanto calpestato dall’accordo tra Scf e Itsright – dice Miccichè – Vantaggi per l’artista? Nessuno. Vantaggi per il produttore? 40% in più, sottratto dalle tasche degli artisti con facoltà di decidere per loro conto l’intermediario che offre le condizioni peggiori”

“Noi non permetteremo mai che prevalga la legge del più forte, i nostri artisti lo sanno, sono e saranno al nostro fianco a sostegno di qualsiasi iniziativa, come dimostrano le centinaia di lettere che ci spingono ad andare avanti nella nostra mobilitazione – sottolinea – Siamo in attesa che la politica faccia il suo, consentendo a noi tutti di poter operare in uno scenario praticabile. Indietro non si torna, chi ha fatto delle scelte se ne assumerà tutte le responsabilità, difenderemo gli artisti fino alla fine”.

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