Switch off, allarme delle Marche: per noi frequenze di serie B

In una lettera a Paolo Romani il governatore Gian Mario Spacca denuncia i rischi di interferenza con l’estero e chiede di rivedere il Piano: “A rischio il patrimonio occupazionale della regione”

Pubblicato il 12 Set 2011

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In una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani,
il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, boccia per la
seconda volta il Piano nazionale di assegnazione delle frequenze
per il digitale terrestre in quanto penalizzerebbe le emittenti
locali a causa delle interferenze con l'estero.

"Dal documento di Piano trasmesso dall'Agcom alla fine di
agosto scorso risulta in modo inequivocabile – dice la lettera –
che non sono state affatto risolte le profonde criticità su
frequenze e modalità di switch off che la Regione Marche ha
sollevato in modo formale fin dal 2010 al Presidente dell'Agcom
Corrado Calabrò, a Lei direttamente e in sede tecnica al Comitato
Nazionale Italia Digitale (Cnid)". La carenza fondamentale del
Piano nazionale, scrive il governatore, è di riservare alle
emittenti locali delle Marche frequenze già assegnate anche a
Paesi esteri per accordo internazionale, soprattutto dell'area
Adriatica. "In conseguenza di tale scelta del Governo
nazionale non viene messa a disposizione delle Marche nessuna
frequenza 'certa' per le emittenti locali, originando una
situazione di assoluta gravità per le sicure interferenze e quindi
per le difficoltà di effettivo utilizzo delle stesse frequenze
assegnate. La Regione sta intervenendo su molteplici fronti per
agevolare lo switch off, ma le frequenze definite per le Marche nel
Piano risultano pesantemente interferite dalle emittente estere e
quindi non idonee per affrontare in modo ordinato ed efficace il
passaggio al digitale terrestre nella nostra regione, previsto dal
5 al 21 dicembre".

Una situazione definita "inaccettabile, soprattutto in questa
fase di crisi economica, perché rischia di creare forti disagi
agli utenti e di colpire profondamente il patrimonio occupazionale
e di competenze dell'emittenza locale marchigiana. La richiesta
della Regione è di rivedere il Piano nazionale per ottenere
l'assegnazione anche alle emittenti locali delle Marche di
almeno una frequenza coordinata e non interferita".

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