Tv on demand, Cims: ‘Di chi la responsabiltà editoriale?’

Entro l’estate sarà pronta già una bozza del decreto attuativo della Direttiva

Pubblicato il 06 Lug 2009

“Quando si parla dei servizi non lineari si pone un problema, sul
quale bisognerà ragionare e da approfondire, cioè la definizione
di responsabilità editoriale". Questa una della criticità
del recepimento della Direttiva Ue 2007/65/Ce "Servizi media
audiovisivi" secondo Gabriella Cims, Responsabile
Coordinamento dell'Osservatorio Ue che ha il compito di
monitorare gli effetti della Comunitaria sull'industria
italiana.  "Un conto è che il fornitore della piattaforma
come è stato finora sia anche colui che sceglie e aggrega i
contenuti in un certo modo, cioè ha una responsabilità diretta
della scelta editoriale e quindi è anche colui che deve sottostare
alle norme che ricadono sul responsabile editoriale, un conto è
che Telecom, per dirne una, fa un accordo con una Major che gli
fornisce la programmazione, sceglie i contenuti, fa un pakaging di
offerta" – spiega la Cims al Corriere delle Comunicazioni. 
"A questo punto si pone il problema di capire di chi sia in
questo caso la responsabilità. Per ora non c’è ancora una linea
di tendenza sulla scelta a riguardo, i tecnici del legislativo
stanno preparando una griglia tecnica, cioè scevra da ogni
decisione altra che non sia quella di sovrapporre il testo della
direttiva, il testo unico e le delibere Agcom correlabili. Già
questo è un compito non semplice”, conlcude Gabriella Cims.

Ma questa è solo una delle questioni sul tavolo per “riscrivere
le regole dell'audiovisivo andando incontro all'innovazione
tecnologica". Tutto ruota intorno al fatto che "il
contenuto audiovisivo non va più soltanto sulla piattaforma della
Tv tradizionale, ma su diverse piattaforme – spiega la Cims –
dividiamo lo stesso contenuto su servizi lineari e non
lineari”. 

Intanto la Responsabile dell'Osservatorio annuncia che
"una bozza di decreto attuativo della Direttiva che dovrà
entrare in vigore entro il 18 dicembre 2009 sarà pronta già entro
l’estate".  Solo il primo passo istituzionale di una serie
di incontri bilaterali già tenuti dall'Osservatorio voluto dal
viceministro Romani perché il decreto sia "il più condiviso
possibile", non utlimo il Seminario pubblico tenutosi a Roma
lo scorso 30 giugno cui hanno partecipato i player
dell'industria dell'audiovisivo. 

“Abbiamo in programma ancora altre audizioni tra cui quella con
le associazioni per la tutela dei minori e quello per il punto
riguardante la pirateria – anticipa la Cims. Questo perché il
metodo scelto dal Governo è quello di coinvolgere nella stesura
del testo finale tutti i soggetti interessati".

Full story sul n°14 del Corriere delle Comunicazioni in
uscita il 20 lugllio

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