“Web italiano in degrado Intervengano le istituzioni”

Fruizione dei contenuti in maniera “usa e getta”. Over 55 esclusi dall’universo digitale. Un cittadino su due non utilizza la Rete. Ecco lo spaccato dell’Internet-Italia

Pubblicato il 18 Set 2009

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In Italia sta crescendo in maniera esponenziale la fruizione
"usa e getta" dei contenuti online. Questo uno dei dati
emersi dall’indagine realizzata da Nielsen per l’Osservatorio
permanente sui contenuti digitali, giunta quest'anno alla terza
edizione.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio il 45% degli italiani,
pari a 23,1milioni di cittadini, non utilizza Internet. Ma
soprattutto fra il 2007 e il 2009 è aumentata di dieci punti la
percentuale dei cosiddetti Technofan, che, oltre ad essere poco
interessati all'informazione online, utilizzano le tecnologie
solo come puro divertimento o come mero mezzo di comunicazione:
oggi sono il 27% della popolazione con più di 14 anni (circa 14
milioni) e il 58% dei 14-24enni.

La ricerca punta i riflettori anche sulla questione del digital
divide sociale e culturale: sono soprattutto gli over 55 anni, con
un livello di istruzione e di reddito bassi,  gli
"esclusi" dalla Rete. "Ciò costituisce un
importante limite sia alla crescita innovativa del Paese, sia al
potenziale mercato delle imprese che producono e distribuiscono
contenuti digitali o si apprestano a farlo", si legge nel
report.

Sono i sociali network a trainare la crescita del popolo di
Internet: quest'anno le iscrizioni hanno registrato
un'impennata del 30% per condividere contenuti (+8%) e chattare
(+7%). Emerge però anche che il 26% degli italiani che usano
internet – uno su quattro – pagherebbe per sottoscrivere un
abbonamento a un servizio online che fornisca un accesso illimitato
ai film o alla musica. Il 12% lo sottoscriverebbe su cellulare per
avere un accesso illimitato alla musica.

"Due e contrapposte, dunque, le dinamiche che stanno
attraversando la società italiana. La prima, positiva, in cui la
tecnologia è stimolo e opportunità grazie a un accesso più ampio
e diffuso ad informazioni e contenuti di qualità. La seconda,
negativa, in cui ai contenuti tradizionali se ne sostituiscono
altri a minor valore aggiunto (“usa e getta”). E in assenza di
una progettualità di sistema (scuola, imprese, ecc.) la seconda
tende a prevalere, soprattutto tra le nuove generazioni, come
mostra un raffronto condotto sugli ultimi tre anni. L’impatto
depressivo di questo trend sugli acquisti è evidente ma non
irreversibile", si legge ancora nel report.

"L'auspicio – ha dichiarato infine Enzo Mazza a nome di
tutte le associazioni aderenti all'Osservatorio sui Contenuti
Digitali – è che anche il mondo della politica e delle Istituzioni
prenda coscienza delle grandi potenzialità che ha la rete, se
utilizzata in modo corretto, in termini di offerta e accesso ai
contenuti culturali e di intrattenimento. Quello che è importante
e necessario è gestire e non subire il passaggio, spingendo verso
un uso consapevole, creativo e intelligente delle tecnologie,
sostenendone e indirizzando lo sviluppo crescente e definendo delle
politiche di incentivo incisive e mirate a garantire un accesso ai
contenuti digitali sempre più agevole e sicuro".

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