Brunetta: “Servizi online, bestia nera della PA italiana”

In audizione alla Camera il ministro per la PA e Innovazione ha ricordato che nel ranking europeo l’Italia è al 9° posto per servizi complessivi di e-Gov ma scende al 23° per servizi online a imprese e cittadini

Pubblicato il 07 Ott 2009

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“Nel ranking europeo l’Italia si trova al nono posto in termini
di servizi complessivi di e-Gov. Esiste anche un forte squilibrio
tra servizi alle imprese e servizi ai cittadini, per i quali la
posizione del Paese scende al 23° posto”. Lo ha rivelato oggi il
ministro per la Innovazione, Renato Brunetta, in occasione
dell’audizione davanti alla Commissione Affari Costituzionali
della Camera, citando i dati dell'indagine
conoscitiva sullo stato di informatizzazione della PA.

Secondo l’inquilino di Palazzo Vidoni  “il problema, che
risiede soprattutto nelle piccole amministrazioni, non deriva da
un’insufficiente dotazione tecnologica” visto che “nei
piccoli Comuni (quelli con meno di 5.000 abitanti) il 91,5% dei
dipendenti dispone di un computer, il 70,7% ha un accesso ad
Internet, il 98,1% la posta elettronica”.
“A mancare, in realtà, è una sufficiente diffusione di
connettività in banda larga (ne dispone solo il 49,3% delle
postazioni) e soprattutto un’offerta di servizi di e-Gov
finalizzata ai cittadini e alle imprese (solo il 25,7% dei piccoli
Comuni dispone di una casella di posta elettronica certificata e il
7,4% consente pagamenti on line)”, ha detto.

Il ministro ha illustrato i servizi già realizzati nell’ambito
del piano e-Gov 2012. A partire dal network Linea Amica, che nei
primi sei mesi di attività “ha registrato più di 100.000
contatti (solo ad agosto i contatti sono stati 30.000), con una
valutazione degli utenti che è stata positiva per 89,0 %, neutra
7,6%, negativa 3,4%”.
Ha quindi riferito sullo sviluppo di Reti Amiche, che ha portato
“uno sportello della PA ogni 1.500 abitanti su tutto il
territorio nazionale, presso i quali è possibile sbrigare pratiche
come il rinnovo e il rilascio del passaporto e dei permessi di
soggiorno così come il pagamento di contributi Inps,
dell’assicurazione Inail casalinghe/infortuni domestici, dei
contributi Colf e del riscatto degli anni di laurea”.
 
Un altro servizio su cui si è fatto il punto in Commissione è
Mettiamoci la faccia, il sistema di misurazione della costumer
satisfaction. Ad oggi un centinaio di amministrazioni hanno aderito
al progetto, per un totale di oltre 500 sportelli (saliranno a
1.834 entro la fine di quest’anno). “Proprio ieri è stata
avviata una nuova iniziativa da 1,5 milioni di euro – ha
sottolineato ancora – per diffondere l’utilizzo degli emoticon
presso i 5.708 Comuni con meno di 5.000 abitanti, favorendo al
tempo stesso l’innovazione tecnologica attraverso la diffusione
del commercio elettronico, della firma digitale e della Pec (Posta
Elettronica Certificata)”.

“Quest’ultima comporterà una riduzione dei tempi di disbrigo
delle pratiche burocratiche e dei costi di produzione dei servizi –
ha rimarcato Brunetta -. La Legge n. 2 del 2009 ha infatti
stabilito che ai cittadini che ne fanno richiesta è attribuita
gratuitamente una casella di Pec che ha lo stesso effetto legale di
una notificazione per mezzo di raccomandata con avviso di
ricevimento”.

L’aggiudicazione della gara per diventare concessionari della Pec
“pubblica” è prevista per fine 2009.

Il ministro concluso il suo intervento ricordando i protocolli
sottoscritti con altri Ministeri coinvolti nella realizzazione dei
progetti previsti nel piano e-Gov 2012. “Con l’Istruzione e
l’Università per le Scuole in rete, la Didattica digitale, i
servizi Scuola famiglia via web, i servizi online e reti WiFi e
l’Università digitale – ha concluso –. E poi con la
Giustizia per le notifiche telematiche, il rilascio di certificati
giudiziari, la trasmissione telematica delle notizie di reato,
l’accesso pubblico via rete alle sentenze e la realizzazione di
infrastrutture ICT; con la Sanità per il fascicolo sanitario
elettronico, i Cup sovra territoriali e la Smart Inclusion”.

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