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Fattura elettronica anche per la Sanità: l’appello dei tributaristi

L’Int accoglie con soddisfazione il decreto del ministero dell’Economia che ripristina per il 2023 l’invio semestrale dei dati, e non più mensile, al Sistema Tessera sanitaria. Ma per tagliare la testa al toro ed evitare un aggravio di costi e adempimenti necessario il ricorso all’e-fattura

Pubblicato il 05 Gen 2023

e-fattura

Bene il decreto Mef che ripristina per il 2023 l’invio semestrale dei dati al Sistema Tessera sanitaria. Ma ora serve introdurre l’e-fattura anche nella sanità. E’ questa la posizione dei tributaristi che accolgono “con soddisfazione” il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato il 3 gennaio in Gazzetta Ufficiale a firma del Ragioniere generale dello Stato. Ma l’invio semestrale non basta: in una nota, l’Istituto nazionale tributaristi lancia un appello per “introdurre la fatturazione elettronica anche nel settore sanitario, per eliminare definitivamente questo adempimento, i sistemi digitali devono semplificare la vita dei contribuenti e non moltiplicarne gli adempimenti”.

Stop all’aggravio di adempimenti e di costi

L’associazione dei professionisti sottolinea di aver “segnalato la necessità di ripristinare l’invio semestrale dei dati, in luogo del previsto invio mensile, già alle Commissioni Finanze di Camera e Senato il 5 dicembre durante la discussione della Legge di Bilancio e successivamente avevano scritto il 16 dicembre al viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo”.

Soddisfatto anche il presidente dell’Int Riccardo Alemanno: “Bene – afferma – il decreto del Mef che evita un aggravio di adempimenti e di costi, grazie pertanto a Maurizio Leo al quale avevo evidenziato le difficoltà che avrebbe creato l’invio mensile dei dati al Sistema Tessera sanitaria. Ora occorre introdurre la fatturazione elettronica anche nel settore sanitario”.

Il pressing dei tributaristi sul Mef

“Si rende assolutamente necessario evitare per l’anno 2023 l’invio su base mensile dei dati delle spese sanitarie ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata, che moltiplica in modo abnorme un già pesante adempimento burocratico, ripristinando i termini di scadenza su base semestrale, come per l’anno corrente”, aveva scritto a dicembre Alemanno al vice ministro dell’Economia e delle Finanze chiedendo per richiedere la proroga dei termini di invio dei dati delle spese sanitarie relative all’anno 2023 al sistema Tessera Sanitaria.

Nella missiva si chiedeva che “l’invio dei dati al Sistema T.S.” venisse superato “con l’introduzione della fatturazione elettronica anche nell’ambito delle prestazioni sanitarie. Ciò, nel rispetto della privacy, semplificherebbe i controlli e permetterebbe all’amministrazione finanziaria di reperire dalla piattaforma digitale i dati per la dichiarazione precompilata, semplificando la gestione contabile e riducendo i costi in capo ai contribuenti interessati.”

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