Gioco online: meno player, ma mercato stabile

Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano gli utenti crescono solo su smartphone e tablet. Al primo posto scommesse sportive e virtuali, bene il lotto, a picco il poker

Pubblicato il 09 Apr 2015

DE.A.

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Gli italiani che giocano on line diminuiscono nel 2014: il numero di giocatori attivo ogni mese cala del 4%, passando da 700 mila a 640 mila, pari a poco più del 2% degli utenti internet maggiorenni abituali. Il mercato rimane stabile, arrivando a toccare quota 728 milioni di euro a seguito della crescita dello 0,4% sul 2013 e attestandosi a una penetrazione del 4,2% sulla spesa totale (online + offline) del gioco.

La leggera crescita, dovuta per lo più a smartphone e tablet, è l’esito di dinamiche contrapposte: da un lato aumenta la spesa relativa alle scommesse sportive, ai casinò games e altri giochi, dall’altro prosegue anche nel 2013 il trend negativo di poker e bingo. I giocatori abituali, attivi mensilmente, diminuiscono del 4%: due su tre mantengono una spesa inferiore ai 50 euro al mese e guardano sempre più ai canali mobile.

E’ quanto emerge da un rapporto dell’Osservatorio gioco online del Politecnico di Milano, promosso congiuntamente con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli – Area monopoli e Sogei, la società in house di Ict del ministero dell’Economia e delle Finanze, partner tecnologico dell’Agenzia nel comparto del gioco.

“Il mobile (smartphone + tablet) continua a confermarsi come uno dei principali driver di innovazione del settore – afferma Marco Planzi, responsabile della ricerca dell’Osservatorio gioco online del Politecnico di Milano – La spesa generata attraverso smartphone e tablet raddoppia e raggiunge i 99 milioni, con un tasso di penetrazione del mercato di quasi il 14%, che raggiunge il 25% nel caso delle scommesse sportive. L’immediatezza offerta dal mobile nel seguire live gli eventi sportivi contribuirà ulteriormente allo sviluppo di questo canale”.

Entrando nel dettaglio dei diversi giochi, la spesa per le scommesse sportive è cresciuta dell’11% circa fino a quota 214 milioni, toccando i valori massimi dal 2010, grazie alla presenza nei mesi estivi del 2014 dei mondiali di calcio e alla presenza del palinsesto complementare, che consente di piazzare scommesse su eventi proposti dai concessionari all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La spesa per il poker nelle sue due componenti “a torneo” e “cash” è diminuita del 20%, fermandosi a 178 milioni di euro, mentre quella per i casinò games è cresciuta del 7,5% nel 2014 e ha raggiunto 257 milioni di euro.

Tutti gli altri giochi (bingo, scommesse virtuali, scommesse ippiche, altri skill games a torneo, lotto, lotterie, ecc.) sono in crescita del 9% e valgono 79 milioni di euro. La crescita è legata perlopiù alle scommesse virtuali (introdotte a dicembre 2013), la cui spesa ha superato i 10 milioni, e al lotto (introdotto ad aprile 2013) che ha superato gli 8 milioni, in crescita del 71%.

“All’interno del panorama dell’entertainment in Italia, la lieve crescita del gioco online si dimostra inferiore a quella degli altri mercati – afferma Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – Il gioco online risulta vivere una dinamica completamente differente rispetto a quella mostrata dagli altri mercati digitali transazionali, i quali proseguono il percorso di crescita con tassi importanti: nel 2014 l’eCommerce B2c è cresciuto del 17%, l’Online&Mobile Gaming del 11% e il Digital Content del 7%”.

Anche il numero di giocatori indica una maturità raggiunta da parte del mercato: i giocatori attivi in media ogni mese passano dai 670 mila del 2013 a circa 640 mila nel 2014, confermando il trend misurato negli ultimi anni. Nel 2012 in giocatori attivi erano 732 mila al mese. I due terzi dei giocatori sono residenti al Centro-Sud e quasi il 60% ha un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni. Come negli anni precedenti, i due terzi dei giocatori online attivi mediamente in un mese spendono meno di 50 euro e più della metà gioca saltuariamente.

“Per lo sviluppo del settore, ci aspettiamo che l’esercizio da parte del Governo della “delega fiscale” afferma Luca Turchi, Dirigente dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli – Area Monopoli – ristrutturi il settore del gioco in Italia. La delega fiscale introdurrà un”unica aliquota tra i diversi tipi di giochi favorendo la competitività del sistema del gioco legale italiano rispetto alle giurisdizioni dot com favorendo una maggiore tutela dei minori e dei giocatori in generale”

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