In Italia crescono gli ospedali “wireless”

Dopo il Sant’Orsola Malpighi di Bologna e il San Paolo di Pietra Ligure, anche il nosocomio di Magenta adotta la tecnologia senza fili per la tramissione dei raggi x

Pubblicato il 23 Feb 2010

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Una tecnologia wireless per gli esami a raggi X è stata installata
presso l’Unità Operativa di Radiologia dell’ospedale di
Magenta (Mi). Il presidio si unisce così, assieme al Policlinico
S. Orsola-Malpighi di Bologna e all’Ospedale San Paolo di Pietra
Ligure (Sv), ai primi 100 ospedali al mondo che stanno lavorando
con la tecnologia Drx. Il sistema è stato installato da Carestream
Health  e si chiama Carestream Drx-1.

Il sistema è la prima tecnologia digitale wireless per gli esami a
raggi X, si adatta alle strutture radiografiche esistenti e non
richiede l’ammodernamento o la sostituzione della sala
radiologica. Un detettore delle dimensioni di una cassetta si
inserisce nei dispositivi esistenti e genera in meno di cinque
secondi immagini di alta qualità che vengono trasmesse in wireless
alla console di acquisizione del sistema per la visualizzazione. Da
qui le immagini vengono inviate per la refertazione e
l’archiviazione.

Il sistema può essere usato per tutti i tipi di esami tradizionali
(radiografia generale e traumatica, ortopedia, ecc.) grazie al suo
funzionamento wireless e alla leggerezza del detettore (3,9 Kg). Si
ridurranno così i tempi d’attesa per i pazienti, mentre gli
operatori vedranno aumentare la loro produttività.

“Ogni giorno effettuiamo nella diagnostica d’urgenza centinaia
di radiografie dei segmenti ossei, del torace e dell’addome –
ha continuato il dott. Caimi – e la possibilità per il tecnico
radiologo di non movimentare più le cassette CR ha ridotto
sensibilmente il tempo per gli esami, incrementando la
produttività e l’assistenza al paziente in misura
significativa.”

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