IL REPORT

Inail alla svolta digitale, obiettivo smart working

Il 2014 ha fatto registrare due miliardi di transazioni e quasi 26 milioni di login. E nel 2015 avanti tutta sui servizi mobili e sul “lavoro agile”

Pubblicato il 03 Apr 2015

F.Me.

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Quasi 26 milioni di login registrati nel 2014, per oltre due miliardi di transazioni e un traffico in ingresso prossimo ai 10 terabyte. Sono i numeri del sistema sistema informativo dell’Inail raccolti nel Report IT 2014.

Entrando nel dettaglio, nel 2014, sono cresciute del 13,4% delle transazioni (pari a circa 14 miliardi di euro) e l’efficienza del backup che, a fronte di un limitato incremento di risorse fisiche, ha archiviato il 250% di dati in più rispetto al 2013. Da segnalare anche il consolidamento dell’utilizzo del rapporto telematico per assolvere gli adempimenti del ramo “Aziende” e, al contempo, la rapida crescita anche del canale online per l’area “Lavoratori” (attualmente circa un terzo dell’intera documentazione ricevuta dall’utenza ha un’origine digitale).

Da segnalare anche le economie di spesa derivate dai ridotti consumi elettrici. Lo scorso anno l’Inail ha risparmiato quasi un milione di euro per i data center e immesso nell’atmosfera circa 575,5 tonnellate di Co2 equivalenti in meno: una riduzione che può essere tradotta in circa 86.400 euro di minori costi energetici.

Diverse iniziative dell’Inail legate allo sviluppo digitale hanno avuto nel 2014 ampia risonanza all’esterno: per esempio, la metodologia dell’IT Vendor Rating per strutturare efficacemente il rapporto con i fornitori, il progetto di rilevazione delle competenze digitali del personale secondo lo standard e-cf. L’Inail è stato anche una delle tre amministrazioni centrali selezionate per sperimentare in anteprima il nuovo Sistema pubblico per l’identità digitale.

L’Inail ha poi acceso i riflettori su tablet e smartphone, avviando la realizzazione del nuovo canale mobile: l’infrastruttura tecnologica e le prime app per ispettori, avvocati e infortunati sono stati i primi risultati di un approccio non solo al software, ma soprattutto al modo con cui l’Istituto si rapporta ai propri utenti, rimodellando processi e modalità in modo da soddisfare le aspettative di quelle fasce di suoi professionisti più pronte ad adottare le tecnologie e che rappresentano, per questo, un benchmark fondamentale per la capacità di innovazione.

In questo quadro l’istituto ha annunciato l’intenzione di orientarsi verso lo smart working.

Tomasini: “Un piano innovativo dal punto di vista tecnologico e organizzativo”. “L’utenza cui Inail si rivolge organizza il proprio lavoro e comunica quotidianamente attraverso tecnologie, strumenti e linguaggi digitali. Non avvertire questa rivoluzione, e regolare ancora procedure e processi di lavoro secondo modalità tradizionali, compromette gravemente la qualità dei livelli di servizio – afferma Stefano Tomasini, responsabile della direzione centrale per l’Organizzazione digitale (DcOd) – Proprio per garantire l’adeguatezza dei servizi IT alle esigenze dell’Istituto e a quelle della nostra utenza, nel 2014 abbiamo avviato il Piano strategico per l’IT 2014-2016. Un piano fortemente voluto, indispensabile e indifferibile, sfidante e innovativo sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo”.

La direzione centrale Organizzazione digitale: un ‘attore’ totalmente nuovo nel modello dell’Istituto. Pur all’interno di un ente che ha avuto “storicamente” una forte attenzione nei confronti di queste tematiche, a segnalare una decisa accelerazione è stata proprio la recente istituzione – a partire dalla precedente direzione Servizi informativi e telecomunicazioni – di un “attore” totalmente nuovo quale la DcOd nel modello dell’Istituto. “Un cambio di etichetta e di sostanza che rivela un’ambizione decisamente alta: ripensare l’evoluzione degli assetti organizzativi, dei processi operativi, dei canali di comunicazione e di servizio intorno a tecnologie, processi e opportunità digitali – afferma Tomasini – Un messaggio dunque molto forte: Inail ha scelto il digitale e intende utilizzarlo come leva strategica per l’evoluzione qualitativa della propria offerta di servizi”.

“La persona sempre al centro del cambiamento”. Questa “leva”, pur inserendosi in quel contesto di contrazione strutturale delle risorse cui è stata chiamata la totalità della Pa italiana negli ultimi anni (per l’Inail quantificabile in oltre 4mila unità in meno a partire dal 2008), non può essere considerata soltanto come una semplice dotazione strumentale. “Le opportunità del digitale ci consentono di governare con pienezza operativa i nostri processi, ma solo se i progetti posti in essere pongono al centro la valorizzazione del patrimonio umano – valuta Tomasini – che è, e resta, sempre al centro del cambiamento. Il Piano strategico IT 2014-2016 traccia, dunque, un quadro di riferimento integrato nel quale si inserisce il tanto lavoro fatto fino a ora – il 2014 è stato l’anno in cui l’Inail ha proceduto a un significativo riassetto delle proprie strutture, in particolare di quella informatica, passata da un’organizzazione prettamente di tipo funzionale a una per processi – e, al tempo stesso, orienta i nuovi sviluppi, definendo gli obiettivi programmatici da raggiungere nel prossimo triennio, gli impegni dell’Istituto con tutti gli attori che agiscono con esso e proponendo i principi, i modelli, le regole generale e i macroprogetti rispetto ai quali si dovranno sviluppare gli specifici interventi operativi.

La similitudine con la macchina volante di Leonardo. Presentato immaginando un’ipotetica similitudine con la macchina volante di Leonardo Da Vinci, il Piano è strutturato su cinque programmi: “Front end digitale” – quanto percepito dall’utenza –; “Information & Analytics”, ovvero i dati che articola l’Istituto; “Back end”, inteso come processi interni che garantiscono il buon funzionamento dell’intero ente; “Organization & Processes” sia interni a DcOd che relativi alla sicurezza informatica ed alla descrizione architetturale del sistema INAIL; “Technology”, gli strumenti tecnologici che rappresentano il substrato sul quale fondare i servizi che l’Inail offre ai propri utenti. A questi cinque programmi fa riferimento un complesso di 40 progetti, 240 sottoprogetti e 3200 interventi.

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