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Intesa ottiene l’accreditamento CIE come aggregatore privato: nuova leva per l’accesso ai servizi digitali



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La società del Gruppo Kyndryl amplia l’offerta di identità digitale affiancando alla gestione di SPID anche l’integrazione della Carta d’Identità Elettronica per pubbliche amministrazioni e imprese, con l’obiettivo di semplificare l’autenticazione online e rendere più omogenea l’esperienza degli utenti

Pubblicato il 1 dic 2025



trasformazione digitale- img pixabay

Intesa, società del Gruppo Kyndryl specializzata in servizi di trasformazione digitale e fiduciari qualificati, rafforza il proprio ruolo nel sistema dell’identità digitale italiana. L’azienda ha ottenuto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, di concerto con il Ministero dell’Interno, l’accreditamento come “soggetto aggregatore privato” per la Carta d’Identità Elettronica (CIE), andando ad affiancare il ruolo già svolto per SPID. Un passaggio che apre nuove opportunità per pubbliche amministrazioni e imprese, chiamate a offrire ai cittadini modalità di accesso ai servizi online sempre più integrate, sicure e interoperabili.

Il ruolo dei soggetti aggregatori nell’identità digitale

Nel modello italiano di identità digitale, i soggetti aggregatori svolgono una funzione abilitante: sono pubbliche amministrazioni o realtà private che mettono a disposizione di terzi l’infrastruttura necessaria per rendere accessibili tramite strumenti come SPID e CIE i propri servizi online. In questo modo, anche enti e organizzazioni che non dispongono di una piattaforma proprietaria possono offrire ai cittadini un accesso digitale semplice, sicuro e conforme alle regole tecniche e normative vigenti. L’estensione del perimetro alla Carta d’Identità Elettronica consente di ampliare i casi d’uso, favorendo la coesistenza e l’interoperabilità tra i diversi sistemi di identità digitale.

Vantaggi per enti pubblici e organizzazioni private

Per le realtà business e per la Pubblica Amministrazione, l’accreditamento di Intesa come soggetto aggregatore per CIE si traduce in un’opportunità immediata: integrare in modo diretto l’accesso tramite Carta d’Identità Elettronica nei propri touchpoint digitali, dal web alle app mobile. Questo consente di semplificare i processi di autenticazione, offrire un’esperienza coerente agli utenti e razionalizzare le infrastrutture di identity management, facendo leva su un unico partner tecnologico per la gestione centralizzata delle identità digitali.

Le dichiarazioni di Intesa

“L’estensione del nostro ruolo di soggetto aggregatore anche alla CIE rappresenta un passo ulteriore nel nostro percorso di supporto alla trasformazione digitale del Paese,” dichiara Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa. “Questo nuovo riconoscimento conferma la nostra volontà di essere un punto di riferimento nel mercato della fiducia digitale, offrendo ai nostri clienti accesso a un ecosistema completo e affidabile.”

Verso un ecosistema digitale pienamente interoperabile

Con il nuovo accreditamento, Intesa rafforza il proprio posizionamento come partner strategico per lo sviluppo dell’identità digitale in Italia, mettendo a disposizione di enti e imprese una proposta integrata che coniuga sicurezza, conformità normativa e innovazione tecnologica. L’obiettivo è accompagnare clienti pubblici e privati nella transizione verso ecosistemi digitali in cui SPID e CIE convivono in modo armonico, garantendo al cittadino un accesso semplice e fidato ai servizi online.

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