DIGITAL DIVIDE

Provincia di Chieti al Governo: “Portare le Ngn in Val di Sangro”

Appello del presidente Enrico Di Giuseppantonio al Mise: dotare di banda larga il comprensorio

Pubblicato il 09 Feb 2012

P.A.

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Il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e il Presidente dell’Associazione degli Industriali della provincia di Chieti Paolo Primavera si sono recati questa mattina a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico dove hanno chiesto un intervento per dotare la Val di Sangro della Banda Larga, di colmare cioè il digital divide in un’area che può essere considerata tra le “città produttive” più importanti del centro sud Italia.

"Alle imprese molto spesso chiediamo di insediarsi nel nostro territorio, di investire e creare occupazione; a quelle che già vi operano chiediamo di restare anche nei momenti più difficili, sempre in nome della salvaguardia dei posti di lavoro. Ma non è più tollerabile che un comprensorio come la Val di Sangro sia ancora sprovvisto di una infrastruttura importante come la Banda Larga – dice il Presidente Di Giuseppantonio – Siamo al paradosso che le imprese, per.assicurarsi comunicazioni dei dati veloci ed efficienti, oppure una videoconferenza e più in generale la velocità dei sistemi di comunicazione, siano chiamate a spendere di più, sottraendo risorse preziose agli investimenti. L’amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè, che spero di poter incontrare al più presto, presentando il Piano, ha annunciato che entro il 2013 il livello base di banda larga arriverà al 98% della popolazione mentre entro il 2014 la Banda Ultralarga coprirà il 25% della popolazione. Ebbene – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – , la Val di Sangro e l’intera provincia di Chieti si candidano a rientrare in entrambi i target. Per noi la scommessa più importante è attrarre investimenti e dunque creare occupazione: la Banda Larga e meglio ancora quella Ultralarga sono punti di partenza imprescindibili per rendere il nostro territorio appetibile alle imprese. Territori poco competitivi non attraggono né aziende né capitali e la Val di Sangro e la provincia di Chieti hanno bisogno di creare e conservare occupazione".

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