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Regione Umbria: in house Ict, si cambia

La Regiona riorganizza l’informatica pubblica. Da sei società si passa a due: Umbria digitale e Umbria Sanità. L’ente si impegna a tutelare i posti di lavoro

Pubblicato il 11 Lug 2013

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Cambia l’Ict in house della Regione Umbria. Da cinque società partecipate si passa a una sola in house, di cui verranno ridefiniti i compiti con l’obiettivo, spiega l’assessore Fabio Paparelli, “di ottenere maggiore efficienza e contenere i costi anche tramite la riduzione del 20% del management”. A un’altra società verranno invece affidati i servizi di sanità digitale.

Una riforma, quella delle Regione guidata da Catiuscia Marini, che riponde ai dettami del decerto sulla spending review. La riorganizzazione coinvolge Webred, Centralcom, Hicom, il Consorzio Sir e anche la Scuola di amministrazione Villa umbra.

Il primo punto della riforma riguarda il mondo della sanità dove verrà creato un consorzio – che stando ai nomi che circoli si dovrebbe chiamare Umbria Sanità – dove confluirà Webred Servizi, il ramo di Webred che si occupa dei servizi informatici per la sanità; la proprietà di questo consorzio sarà interamente trasferita alle aziende sanitarie e ospedaliere. Un secondo consorzio, partecipato interamente dalla Regione – Umbria digitale – unirà la parte di Webred rimasta dallo scorporo di Webred Servizi , Centralcom, il ramo dei servizi informatici di Umbria servizi innovativi oltre a Hicom.

L’ultimo punto è quello che riguarda l’amministrazione pubblica. Anche qui sorgerà un consorzio ad hoc che accorperà il consorzio Sir insieme alla Scuola Villa umbra di amministrazione pubblica. Uno degli obiettivi del riassetto, come accennato, è l’aumento della competitività, da raggiungere attraverso dei business plan pluriennali. Il termine ultimo per portare a termine il riassetto, così come impongono le norme è quello del 31 dicembre di quest’anno. Entro quella data il pacchetto, dopo una discussione che va avanti da almeno due anni, dovrà avere il via liberà. L’attenzione dei sindacati intorno al dossier è alta, anche perché in ballo ci sono molti posti di lavoro. Nel corso dell’incontro a Cgil, Cisl e Uil, che ora dovranno discutere coi lavoratori del merito della riforma, è stata assicurata la salvaguardia dei posti di lavoro.

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