IL PROVVEDIMENTO

Riforma della PA, Madia: “Ci sarà un referendum online”

Domani il Cdm il pacchetto: novità per i dirigenti. Focus su esuberi e prepensionamento. Il ministro pensa di “sondare” il gradimento via web

Pubblicato il 29 Apr 2014

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Il ministro della PA, Marianna Madia, è pronta a sottoporre la riforma dell’amministrazione pubblica a un referendum online. Il pacchetto che arriverà domani in Cdm sarà molto probabilmente sotto forma di un decreto e un disegno di legge delega.

Sui contenuti ancora nulla di ufficiale, ma secondo indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi ci sarà una riforma della dirigenza pubblica. La distinzione in fasce (prima e seconda) sarà eliminata e arriverà un ruolo unico. I dirigenti saranno a termine e dovranno ruotare. Dai ministeri scomparirà la figura del Capo dipartimento. La parte variabile della retribuzione sarà ridotta (a Palazzo Chigi è già stata tagliata del 15 per cento), e i premi di risultato saranno corrisposti non più a pioggia ma dopo un’attenta valutazione delle performance. Una parte sarà anche legata all’andamento dell’economia. Se il Paese va male niente premi ai dirigenti pubblici. Secondo il piano Cottarelli dalla riforma della Pa dovranno arrivare in tutto 3 miliardi di euro di risparmi. Solo dalle nuove norme sulla dirigenza sono previsti 500 milioni di risparmi.

La parte più sensibile politicamente, tuttavia, resta quella degli esuberi. Il commissario alla spending review Carlo Cottarelli ne ha conteggiati 85 mila. Il ministro Madia ha aperto ad una “staffetta generazionale”, prepensionare o garantire degli scivoli per il lavoratori più anziani per favorire l’ingresso dei giovani. Ci sarà una centralizzazione delle assunzioni (tutti saranno dipendenti della Repubblica e non di un singolo ministero) e la mobilità obbligatoria. Bisognerebbe sbloccare il turn over, attualmente fissato al 20 per cento: ogni cinque lavoratori che escono ne può essere assunto solo uno.

C’è il problema del rischio disparità con i privati, soprattutto gli esodati, che senza scivoli verso il ritiro sono rimasti senza pensione e senza stipendio. L’altro meccanismo è già previsto dalle norme vigenti anche se poco utilizzato: l’esonero dal servizio. Il dipendente pubblico viene lasciato a casa a circa metà stipendio quando manca poco alla pensione. Questo sistema, che potrebbe essere applicato soprattutto per i dirigenti, potrebbe essere migliorato prevedendo un impegno «part time» in alcuni settori dello Stato particolarmente carenti. Infine ci sarà la parte di semplificazione amministrativa, con l’arrivo di un Pin unico per accedere a tutti i servizi della PA.

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