PA DIGITALE

Rughetti: “PA digitale, serve una regia unica a Palazzo Chigi”

Il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e Semplificazione: “L’Agenda è un progetto paese per il quale è necessaria una forte guida politica. Fondamentale il ruolo delle città per l’attuazione”

Pubblicato il 20 Mar 2014

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”Il rilancio della competitività del sistema Italia passa sicuramente attraverso lo sviluppo di competenze e imprenditoria digitale ed il protagonismo delle città”. E’ quanto dichiara il sottosegretario al ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, in un messaggio inviato in occasione dell’incontro organizzato da Anci su ”Rivoluzione digitale nelle citta”’ nell’ambito dello Smau Roma 2014.

”Recenti studi – spiega il sottosegretario Rughetti – hanno evidenziato come nel nostro Paese stiano cambiando i numeri di utilizzo dei sistemi Ict. Crescono le persone che accedono almeno mensilmente alla rete (sono circa 28 milioni con un più il 16%), crescono le famiglie che accedono alla rete (sono circa 13 milioni). Circa il 70% della popolazione fra i 6 e 45 anni è connesso alla rete cosi come il 44% di coloro che hanno un’età compresa fra i 45 ed i 64 anni. Anche fra gli over 65 sta aumentando velocemente il numero degli internauti ed è presumibile che la differenza generazionale con il passare degli anni andra’ man mano scemando. Siamo, infatti, il primo paese in Europa per numero di smartphone (15 milioni) ed un numero molto consistente di tablet (circa 4 milioni). In termini economici, poi, alcuni studi hanno calcolato che l’ impatto di internet su Pil è stato dell’1,9 nel 2009 e del 2% nel 2010. Parliamo quindi di una cifra superiore ai 31 miliardi di euro per gli acquisti di beni e servizi e secondo JhonHiggins, Direttore generale DigitalEurope, ci sara’ presto bisogno in Europa di 500 mila posti di lavoro digitale entro il 2015 e da 730 mila a 1,3 mln al 2020 a seconda del ritmo di crescita economica. A dover recuperare i ritardi sul digital divide non è solo la PA, ma anche le imprese visto che solo l’1,7% sfrutta in pieno le nuove tecnologie (big data, cloudcomputing, ecc.) e il 40% è ancora analogica”.

“Detto ciò – prosegue Rughetti – è strategico oggi potenziare tutti gli strumenti che possano semplificare la vita dei cittadini, partendo dalla modernizzazione della Pubblica amministrazione, operazione che si sta attuando per tramite dell’Agenda Digitale. In agenda, in attesa che si tenga l’appuntamento sull’agenda digitale che l’Italia organizzerà durante il proprio semestre di Presidenza a luglio, come anticipato dallo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri nel corso dell’informativa alle Camere in preparazione del Consiglio Europeo, ci sono fatturazione elettronica, anagrafe e identità digitale; allo studio anche incentivi per start up digitali e agevolazioni per assunzioni di giovani”.

”E’ necessaria – aggiunge Rughetti – una reale sburocratizzazione dei procedimenti da attuare per evitare che alcuni passaggi di certo non necessari nella digitalizzazione delle procedure rallentino, invece che ottimizzare, la tempistica di svolgimento delle funzioni e la riorganizzazione della PA in chiave digitale dovrebbe prevedere nell’attuazione dei provvedimenti previsti delle misure di accompagnamento del processo con una formazione mirata del personale della PA la cui età media si è alzata e con essa la non famigliarita’ nei confronti di sistemi sempre più tecnologici ed immediati”.

”Il piano di attuazione – sottolinea Rughetti – non può prescindere dal ruolo chiave delle città, sia per le competenze amministrative sia per la vicinanza con i cittadini. Non esiste nessuno sviluppo, nessuna modernizzazione che non parta dal basso. Il governo può sostenere, programmare, incentivare ma sono le città che devono realizzare progetti e servizi. Spero che la digitalizzazione della PA diventi un progetto/Paese, con una guida politica a Palazzo Chigi, ed impegni tutte le amministrazioni. Non è una materia ma un programma prioritario ed ognuno deve fare la sua parte”.

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