AGENDA DIGITALE

Smart city, imprese innovative chiave di volta

Grazie a un sapiente mix di tecnologia e organizzazione le Camere di Commercio sono in grado di rendere “intelligenti” le comunità italiane. Focus su reti di impresa, hi-tech e marketing territoriale

Pubblicato il 21 Gen 2013

Daniele Dal Sasso

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La legge di riordino del sistema delle Camere di Commercio del 2010 ha contribuito a consolidarne il ruolo nel tessuto imprenditoriale dei territori, riconoscendo al Sistema Camerale una valenza importante nel coordinare ed attivare realtà specifiche, per declinare esigenze ed obiettivi nazionali ed europei in progetti territorializzati concreti. Tale dinamica tra centro e periferia rende il Sistema Camerale interfaccia preferenziale tra il mondo dell’impresa e le iniziative portate avanti dal Governo, perché in grado di armonizzare istanze locali con strategie sovra-nazionali, rappresentando un terminale ideale per iniziative di sviluppo urbano che possono ricadere nell’ambito dei progetti “Smart”.
Il confronto, infatti, tra gli obiettivi di crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva – stabiliti dalle misure strategiche Europa 2020 – con i dati più recenti sull’abbandono delle campagne e sull’avanzata del rischio di povertà nei territori urbani italiani, mette in luce l’esigenza di ricostruire un tessuto cittadino depauperato e messo in crisi dalla delocalizzazione – o chiusura – di imprese e zone commerciali.

La capacità del Sistema Camerale di operare a livello micro, concentrandosi su aree specifiche, talvolta addirittura su segmenti di mercato o gruppi di operatori ben precisi, permette alle Camere di Commercio di dare concretamente atto alle strategie elaborate in sede europea, attraverso piani di intervento più o meno innovativi basati su un mix di innovazioni organizzative e tecnologiche.
Uno sguardo alla mappatura dei progetti tesi a rivitalizzare centri storici ed aree urbane italiane, eseguita a fine 2012 dall’Indis di Unioncamere, rivela le più interessanti tra le misure messe in atto. Reti d’impresa, nuove tecnologie e marketing territoriale sono i tre assi lungo cui si sviluppano i progetti supportati dalle Camere di Commercio e finalizzati a rendere Smart le città italiane, o perlomeno, il commercio al loro interno.
Il concetto di Distretto rimane al centro di molte riflessioni, perché in grado di “mettere a sistema” gli attori di settori ben definiti, aggregando la domanda di servizi ed infrastrutture, e consentendo strategie basate sulla fornitura di beni collettivi per la competitività a loro beneficio.

Il Distretto urbano del commercio di Lodi nasce per esempio con lo scopo di mettere in grado i piccoli esercizi e le botteghe artigiane del centro cittadino di competere con il crescente potere dei centri commerciali, non tanto in termini di prezzo, quanto su qualità ed accessibilità dell’offerta. Il progetto si basa su azioni di comunicazione e marketing territoriale, con interessanti inserti come fidelity card del Distretto e riqualificazione estetica di arredamento ed immobili.

Approccio simile, seppur con una componente tecnologica maggiore, quello adottato dal Distretto del commercio e del turismo di Cuneo: una piattaforma comune di digital signage – il Progetto Totem – governata da un sistema unificato ed accessibile da remoto, permette di dare visibilità a esercenti o iniziative, e di modificare i messaggi promozionali in tempo reale. La Camera di Cuneo è anche promotrice di un progetto – il Tourval Cafè – che dimostra l’importanza attribuita al commercio di vicinato nella rigenerazione urbana.
Nasce come tentativo di importare il modello dei Bistrot de pays francesi in aree rurali italiane: vere e proprie strutture qualificate polifunzionali ospitano, oltre al bar, un angolo per assaggiare i prodotti tipici ed accedere ad una piattaforma informativa loro dedicata, che funge anche da proxy per la fruizione di servizi istituzionali. Un progetto parallelo ha innestato su questo modello un sistema di fidelizzazione basata sul meccanismo dei check-in georeferenziati.

Innovenergy è infine un progetto sperimentale legato alle green technology, lanciato dalla Camera di Commercio di Campobasso, e basato su un nuovo approccio al monitoraggio dei consumi, che riaggrega la domanda energetica secondo l’innovativo schema del microsistema: applicando i principi della smart grid e della co-generazione su una scala molto ridotta, ed introducendo in complessi misti sistemi per misurare i consumi del singolo terminale radiante, della singola caldaia, di ogni unità abitativa o commerciale, è stato possibile verificare le maggiori possibilità di controllo del montoraggio sperimentato.

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