LA TRIMESTRALE

Intel, ricavi record a 80 miliardi di dollari. Boom delle Cpu

Fatturato in volata e oltre le attese degli analisti. Le vendite di processori salgono del 33%. Ma l’utile netto scende a a 5,86 miliardi di dollari rispetto ai precedenti 6,9. E il titolo perde oltre il 4,6%

Pubblicato il 22 Gen 2021

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Calo dei titoli Intel di oltre il 4,66% nelle contrattazioni afterhours dopo la diffusione dei risultati di bilancio relativi al quarto trimestre del 2020. I dati della trimestrale hanno messo in evidenza una flessione dell’utile netto a 5,86 miliardi di dollari, o 1,42 dollari per azione, rispetto ai 6,91 miliardi, o 1,58 per azione, del quarto trimestre del 2019. Il tutto mentre la società chiude comunque l’anno con ricavi record per 77,9 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 72 miliardi del 2019 e oltre le attese degli analisti.

Il Q4 2020 è stato ottimo per quanto riguarda la vendita di processori e Pc (soprattutto notebook), permettendo alla divisione CCG (Client Computing Group) di fatturare 10,9 miliardi di dollari (+9% sulla trimestrale) e toccando quota 40 miliardi di dollari se guardiamo all’intero anno. Solo nel quarto trimestre le vendite di Cpu Intel sono aumentate di circa il 33%, aiutate soprattutto dal segmento notebook.

Fatturato trimestrale in discesa, ma più alto delle previsioni

Escluse le voci di bilancio straordinarie, Intel ha riportato un eps di 1,52, piatto su base annua, superiore comunque agli 1,11 per azione attesi dal consensus e agli 1,10 previsti dallo stesso colosso dei chip. Il fatturato è sceso a 19,98 miliardi dai 20,21 miliardi del quarto trimestre del 2019, ma meglio dei 17,53 miliardi attesi dal consensus e dei 17,4 miliardi stimati dalla stessa Intel.

Gelsinger nuovo Ceo da febbraio

Lo scorso 13 gennaio, il titolo Intel è volato dopo la notizia che confermato la nomina di Pat Gelsinger quale nuovo chief executive officer (Ceo), con effetto dal prossimo 15 febbraio. Gelsinger, che ha guidato dal 2012 VMware, prenderà il posto di Bob Swan, che manterrà la carica di a.d. fino a metà febbraio. Il colosso dei chip non ha ancora dato indicazioni precise su quando sarà capace di lanciare il processo produttivo a 7 nanometri.

Lo scorso luglio, Intel aveva detto che avrebbe posticipato il lancio almeno fino al 2022. Gelsinger ha riferito nella giornata di ieri, in concomitanza con la pubblicazione del bilancio, che fornirà maggiori dettagli sui piani di lungo termine del colosso, quando prenderà le redini del gruppo alla metà di febbraio. “Sulla base di revisioni iniziali, sono contento dei progressi compiuti nel riavvio del programma a 7 nanometri – ha detto Gelsinger -. Sono fiducioso sul fatto che la maggioranza dei nostri prodotti del 2023 sarà prodotta internamente”, dunque dalla stessa Intel. Negli ultimi mesi si erano intensificati i rumor secondo cui la società avrebbe dovuto fare affidamento su altre compagnie per la produzione dei suoi chip.

Swan: “Soddisfatto per le performance: azienda fantastica”

“Abbiamo superato significativamente le nostre aspettative per il trimestre, concludendo con un risultato record per il quinto anno di fila,” ha dichiarato il Ceo di Intel, Bob Swan. “La domanda delle prestazioni di computing che Intel offre resta molto sostenuta e il nostro impegno verso le opportunità di crescita ci sta ripagando. È stato un onore guidare questa azienda fantastica, e sono orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto insieme come team. Intel è in una posizione strategica e finanziaria molto forte, nel momento in cui ci apprestiamo ad un cambio nella leadership e a portare Intel al prossimo livello di crescita”.

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