Il settore telco si prepara alla transizione da telco a TechCo: non basta più fornire connettività, occorre diventare piattaforme tecnologiche. Il whitepaper “First‑mover advantage” di Cambridge Consultants (Capgemini Invent) propone una roadmap per chi vuole compiere il salto, sfruttando cinque aree di deep tech per costruire vantaggio competitivo, efficienza e nuovi modelli di business. “La tecnologia può definire la leadership di mercato. Chi colpisce per primo sfrutterà architetture telco dirompenti, intelligenza di rete AI‑driven e connettività non‑terrestre di nuova generazione”, scrivono gli autori.
Indice degli argomenti
Human augmentation by AI: decisioni istantanee e customer experience
Il primo pilastro è la collaborazione uomo‑AI. Paradigmi come “human in the loop” o “on the loop” permettono di bilanciare velocità e controllo. Nel dominio telco, le applicazioni sono concrete: gestione di incidenti cyber con AI per monitoraggio e detection in tempo reale, customer experience personalizzata che combina ottimizzazione di rete AI‑driven e interazione umana, aste e procurement con analisi predittiva e simulazione di scenari competitivi. “I nostri ricercatori hanno progettato reti neurali capaci di processare ambienti dinamici con milioni di datapoint e comportamenti umani imprevedibili”, spiega Michelle Lim, Principal Behavioural Scientist for Human Machine Understanding presso Cambridge Consultants.
Autonomia di rete oltre il livello 3 per la trasformazione da telco a TechCo
Secondo il Capgemini Research Institute, i Csp che hanno implementato autonomia di rete a livello 2 hanno già ridotto l’opex e aumentato l’efficienza, ma la vera discontinuità arriva con il “livello 3+”, dove la rete anticipa colli di bottiglia, si auto‑ottimizza e si auto‑ripristina senza intervento umano. Il whitepaper indica ostacoli ricorrenti: domini che avanzano a velocità diverse, cultura dell’automazione ancora acerba, carenza di framework AI scalabili. La proposta è un approccio integrato: ML per anomaly detection, compensazione dei guasti negli array phased, predictor di cell‑load per spegnere capacità fuori picco, agenti AI nel Ran per inferire QoE, e Multi‑Agent Reinforcement Learning per ottimizzare consumi energetici e routing distribuito. “È inconcepibile continuare a gestire reti così complesse senza un alto grado di autonomia guidata dall’AI”, osserva Aashu Virmani, SVP Connectivity presso Cambridge Consultants.
NTNs: dall’orbita alla value creation, con AI e phased array
Il mercato Non‑Terrestrial Network è atteso in forte espansione nel decennio 2025‑2034. Satelliti Leo/Meo/Geo, Haps e Uav abilitano broadband ed emergenza in aree dove la rete terrestre è impraticabile, ma portano sfide tecniche: attenuazione, handover complessi, latenza, Doppler. La risposta è una filiera cooperativa Sno‑Mno e innovazioni deep tech: antenne phased array per beamforming preciso e AI per orchestrazione intelligente, manutenzione predittiva, sicurezza contro spoofing/jamming, routing smart e caching in orbita. Verso il 6G, NTNs integrati in architetture multilayer promettono bassa latenza, roaming globale e coperture sostenibili. “Integrando gli NTNs in una strategia più ampia, gli operatori possono assicurare copertura ubiqua e nuovi modelli di business”, sintetizza Stewart Marsh, Head of Satellite Communications presso Cambridge Consultants.
Advanced computing: la riconfigurazione del potere nella supply chain
La virtualizzazione e l’O‑Ran hanno aperto la porta a un disegno della rete per funzioni e location, con Layer 1 compute‑intensive su silicon ottimizzato e Layer 2/3 su Cpu/Gpu centralizzate o cloud. È la base per AI‑Ran e per l’evoluzione 6G. Novità: architetture Arm (Grace, Ampere, Graviton), suite Nvidia Aerial per 5G/6G su Gpu, e l’avanzata di Amd. Per la prima volta da anni si intravede uno shift nell’equilibrio di potere commerciale della telco supply chain. Restano trade‑off: costi Gpu all’edge, portabilità software, tempi di sviluppo Asic/Fpga. “Per la prima volta da molti anni è possibile un cambio radicale nell’architettura e nell’equilibrio di potere nel mercato telecom”, afferma Dan Kirk, Consulting Director, Technology Strategy presso Cambridge Consultants.
Next‑generation radio: dal beamforming AI alla resilienza Isac
La frontiera radio spinge su mmWave/THz, copertura globale, ultra‑massive Mimo, AI/ML nel radio stack, sicurezza contro nuove minacce. Il whitepaper elenca innovazioni di rottura: Fso per link ad altissima capacità, beamforming complesso con feedback dagli handset, metamateriali e pannelli trasparenti per antenne integrate nei veicoli, reti AI‑native con allocazione tempo/frequenza in tempo reale e “semantic communications”. Una dimostrazione concreta è l’AI‑enhanced digital beamforming per mitigare failure di elementi nei phased array: l’AI pre‑coding corregge pattern indesiderati e riduce downtime. A corredo, Ris per blind spot urbani, Isac per sensing integrato e digital twin del Ran per predire copertura e ottimizzare performance. “Dal beamforming digitale all’AI per la compensazione dei guasti, funzioni deep tech ridefiniranno QoE ed energy management”, sottolinea Derek Long, Commercial Director, Telecommunications presso Cambridge Consultants.
Da telco a TechCo: la roadmap per il vantaggio del primo‑mover
Il whitepaper di Cambridge Consultants è una roadmap per chi vuole compiere il salto da telco a TechCo. Le cinque direttrici (AI per human augmentation, autonomia di rete oltre il livello 3, NTNs, computing avanzato e radio di nuova generazione) non sono trend futuristici, ma leve operative per costruire vantaggio competitivo oggi. La sfida è culturale e tecnologica: automatizzare, sperimentare, scalare con AI etica ed explainable, e ripensare la rete come piattaforma software. Chi si muove ora non solo riduce costi e emissioni, ma apre la strada a nuovi ricavi e servizi differenziati.












