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Network-as-a-Service, il mercato corre verso i 215 miliardi di dollari



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Crescita a doppia cifra per il modello NaaS: flessibilità, sicurezza e cloud al centro della trasformazione delle reti aziendali. I dati firmati Business Research Insights

Pubblicato il 11 ago 2025



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Il mercato globale del Network-as-a-Service (NaaS) sta attraversando una fase di espansione senza precedenti, destinata a ridefinire il modo in cui le imprese costruiscono e gestiscono le proprie reti. Secondo il report “Network-as-a-Service Market Size, Share, Growth, and Industry Analysis” di Business Research Insights, il giro d’affari passerà dai 11,76 miliardi di dollari registrati nel 2023 a 215,56 miliardi entro il 2032, con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) del 37,60%.

Il dato, di per sé impressionante, riflette una trasformazione strutturale nel paradigma di networking: non più infrastrutture proprietarie e statiche, ma servizi flessibili, scalabili e acquistabili on demand tramite modelli a sottoscrizione. Il Network-as-a-Service si posiziona come un abilitatore chiave per le aziende che cercano agilità operativa, ottimizzazione delle risorse e tempi di implementazione ridotti.

Dalla rete tradizionale alla flessibilità “as-a-service”

La proposta NaaS consiste nel fornire capacità di rete — Lan, Wan o componenti specifici — attraverso il cloud, modulando le risorse in base alle esigenze reali. Questa impostazione consente di ridurre la complessità gestionale, spostare investimenti da Capex a Opex e integrare funzionalità innovative senza ricorrere a costosi upgrade hardware.

Per le imprese impegnate nella trasformazione digitale, la possibilità di disporre di infrastrutture agili, sicure e pronte all’uso è un vantaggio competitivo decisivo. E l’adozione di banda ultralarga e reti 5G rende ancora più evidente il potenziale del modello, permettendo l’erogazione di servizi ad alte prestazioni a costi sostenibili.

L’impatto del Covid-19: freno e acceleratore

Secondo Business Research Insights, la pandemia ha avuto un impatto duplice. Da un lato, le difficoltà economiche e le interruzioni nella supply chain hanno rallentato alcuni progetti, spingendo le aziende a rinviare investimenti in nuove architetture di rete. Dall’altro, l’esplosione del lavoro da remoto e l’aumento della domanda di connettività hanno messo sotto pressione le infrastrutture esistenti, mostrando la necessità di soluzioni resilienti, scalabili e rapidamente implementabili.

In molti casi, proprio l’urgenza di garantire continuità operativa ha accelerato la valutazione e l’adozione di NaaS, ponendo le basi per una crescita più solida nel periodo post-pandemico.

Zero Trust Networking: la nuova frontiera della sicurezza

Il report segnala un trend in rapida ascesa: l’integrazione dei principi Zero Trust nelle architetture NaaS. In un contesto di minacce informatiche sempre più sofisticate, questo approccio prevede di non considerare affidabile nessun utente o dispositivo, indipendentemente dalla posizione all’interno o all’esterno del perimetro aziendale.

I provider NaaS stanno rispondendo con piattaforme che includono controlli di accesso granulari, autenticazione continua, crittografia dei dati in transito e monitoraggio in tempo reale. Questa impostazione non solo riduce la superficie di attacco, ma risponde alle esigenze di conformità normativa nei settori più regolamentati, come finanza, sanità e pubblica amministrazione.

Driver di mercato: trasformazione digitale e compliance

L’adozione del NaaS è trainata dall’accelerazione della digital transformation. La progressiva adozione di applicazioni cloud-native, l’espansione dell’Internet of Things e la necessità di connettere sedi e utenti distribuiti spingono verso soluzioni di rete più dinamiche e integrate.

In parallelo, cresce l’attenzione per la sicurezza e la conformità. Le piattaforme NaaS, grazie a controlli centralizzati e aggiornamenti costanti, permettono di allinearsi più facilmente a standard come Gdpr o Hipaa, riducendo i rischi legati alla gestione frammentata delle policy.

Le sfide: il collo di bottiglia della banda

Nonostante le potenzialità, il report Business Research Insights evidenzia un ostacolo strutturale: le aree con connettività limitata. La dipendenza da una banda internet stabile e ad alte prestazioni significa che regioni con infrastrutture carenti possono sperimentare latenza elevata, interruzioni di servizio e difficoltà nell’erogazione di applicazioni data-intensive.

La piena adozione del NaaS richiede quindi non solo innovazione software, ma anche investimenti in infrastrutture fisiche, in particolare nel potenziamento della banda ultralarga.

Geografie e leadership di mercato

Il Nord America domina attualmente il mercato NaaS, grazie a infrastrutture avanzate, una cultura consolidata di early adoption e un ecosistema tecnologico maturo. Le aziende della regione hanno già integrato NaaS per migliorare agilità e ridurre costi, fungendo da benchmark globale.

Tuttavia, anche Asia-Pacifico ed Europa stanno registrando tassi di crescita significativi, spinti da programmi governativi di digitalizzazione e dall’espansione di reti 5G e fibra.

I protagonisti

ùSecondo Business Research Insights, il mercato vede tra i principali attori Cisco Systems, Juniper Networks, Ibm, Nec, VMware, Aryaka Networks, Alcatel Lucent, AT&T, Ciena, Amazon Web Services, Broadcom, CenturyLink. Questi player stanno investendo in AI, automazione, edge computing e sicurezza avanzata per ampliare le funzionalità e garantire livelli di servizio sempre più elevati.

La partecipazione di investitori istituzionali e finanziari è un ulteriore fattore di accelerazione: i capitali disponibili consentono ai provider di espandere infrastrutture, entrare in nuovi mercati e integrare tecnologie emergenti.

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