IL PROGETTO

Industria 4.0, asse Tim-Sant’Anna di Pisa per la sicurezza sul lavoro

Il progetto Smooti prevede lo sviluppo di un sistema wireless indossabile con sensori che captano i segnali elettrici emessi dai muscoli. Obiettivo: ricostruire gli sforzi del lavoratore, educare alla corretta esecuzione dei movimenti e fornire supporto scientifico ai medici

Pubblicato il 19 Lug 2016

Andrea Frollà

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Un progetto di sistema indossabile per ricostruire gli sforzi muscolari ed educare gli operatori ad una corretta movimentazione dei carichi pesanti. Tim e la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa consolidano la propria partnership con il progetto di ricerca Smooti (Sforzo Muscolare Operatori Tim), presentato oggi durante la conferenza stampa a Pisa, nella sede della scuola universitaria.

All’evento hanno partecipato Gianluca De Petris, coordinatore del Tim Joint Open Lab Health & Wellbeing di Pisa, Antonio Tirri, responsabile del progetto Smooti per Tim, Judit Ronai, ingegnere informatico, Emanuele Ruffaldi, ricercatore e responsabile del progetto per la Scuola Superiore Sant’Anna. Carlo Alberto Avizzano, docente e direttore del Laboratorio di robotica percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna, Alessandro Filippeschi, ricercatore, Alessandro Graziano, allievo di dottorato.

Il progetto di open innovation punta a mettere a valore le più avanzate competenze accademiche e, in particolare, per contribuire al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, utilizzando le nuove tecnologie. Finanziato da Tim attraverso il White Joint Open Lab, situato all’interno dell’ateneo toscano, è realizzato dal Laboratorio di robotica percettiva Percro dell’Istituto Tecip (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Sant’Anna. I tecnici toscani di Tim sono stati i protagonisti dei primi test di un progetto che si fonda su uno dei pilastri dell’innovazione nella industry 4.0, ossia la sicurezza del lavoratore. Per questo motivo, i due partner hanno in cantiere un sistema indossabile con facilità, wireless, costituito da sensori inerziali ed elettromiografici non invasivi in grado di captare i segnali elettrici emessi dai muscoli.

“Il progetto ha già dato risultati concreti e utili alla prevenzione delle patologie da sforzo, migliorando notevolmente, nel secondo prototipo, l’indossabilità e la precisione delle misure” – commenta Valeria D’Amico, responsabile Joint Open Lab di Tim – Importanti sono state, per la buona riuscita delle sperimentazioni, la disponibilità e l’attenzione prestate al progetto dai nostri tecnici di Access Operations”.

Una soluzione che permette di ricostruire i movimenti e gli sforzi muscolari compiuti da un lavoratore durante la movimentazione manuale di carichi pesanti, facilitando l’educazione alla corretta esecuzione dei movimenti e fornendo supporto scientifico ai medici, per una valutazione dello sforzo fisico esercitato davvero. In un secondo momento, dopo aver concluso i test preliminari, Smooti potrà essere utilizzato, dopo opportuno sviluppo, da parte delle imprese clienti di TIM e distribuita in tutta Italia.

“Smooti si inserisce nella linea sulla biomeccanica occupazionale – spiega Emanuele Ruffaldi, ricercatore responsabile del gruppo Sensing, Modelling and Learning for Humans del laboratorio Percro dell’Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – dove convergono le competenze sui sistemi indossabili e le analisi del movimento in tempo reale Il sistema, sviluppato per intero dal nostro laboratorio, ha permesso di realizzare una soluzione flessibile ed efficiente, che a questo punto è orientata verso una più ampia sperimentazione in ambiti diversi”.

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