2500 dipendenti di Telecom Italia pronti per l’università

Decolla il progetto concordato tra la società e i sindacati. Genovesi (Slc-Cgil): “Un modello anche per altre aziende”

Pubblicato il 28 Gen 2011

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2500 lavoratoti di Telecom Italia andranno all'università.
“Alla luce della positiva accoglienza da parte di migliaia di
lavoratori di Telecom Italia e Ssc del progetto universitario
concordato tra sindacato e azienda (ben 600 corsi di laurea messi a
disposizione dall’azienda ai propri dipendenti, con priorità a
chi era maggiormente in solidarietà), pochi giorni fa è stato
sottoscritto un accordo sindacale che prevede che tutte le domande
avanzate dai lavoratori saranno accolte”. Lo dichiara Alessandro
Genovesi, Segretario Nazionale di Slc-Cgil.

“Circa duemila e cinquecento lavoratori potranno così iscriversi
all’università, secondo un’idea di valorizzazione dei
lavoratori, della loro voglia di crescere in termini culturali e
professionali che, ci auguriamo, segni un modello anche per tante
altre aziende – precisa Genovesi – Ovviamente, anche se ne siamo
già certi, l’invito che rivolgiamo ai lavoratori è quello di
impegnarsi al massimo per non perdere questa importante
occasione”.

“Anzi – continua Genovesi – ci auguriamo che dopo Telecom
Italia e Ssc anche per i lavoratori di altre aziende del gruppo
Telecom Italia possa aprirsi questa possibilità”.

“Ovviamente lo spirito di questa ultima intesa si inserisce nel
quadro degli accordi sottoscritti il 4 Agosto e poi nel mese di
Ottobre, consapevoli però che molto rimane ancora da fare.
Occorrono progetti concreti per le reinternalizzazioni di attività
pregiate in ambito customer, sales, infrastrutture, rete ed
informatica. Occorre accelerare con la riduzione di consulenti
esterni in SSC e con nuovi bandi che diano concretezza ulteriore
agli accordi sottoscritti. Su questo i prossimi appuntamenti
saranno importanti. Non vorremo infatti che – anche
mediaticamente – pur lodando l’importante iniziativa messa in
campo a partire dai massimi vertici di Telecom Italia, ci si
dimenticasse che siamo tutti impegnati in una sfida ben più
importante – riconvertire ben 1100 lavoratori e riqualificarne
altre migliaia – per dare un futuro a tutti i dipendenti del
gruppo”.

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