LIBRO BIANCO

Agcom, i minori trainano la diffusione dell’online nelle famiglie italiane

E’ uno dei trend che emergono dal Libro Bianco Media e Minori: analisi e proposte che puntano a individuare misure per “mettere al sicuro” l’ambiente digitale in cui crescono le nuove generazioni

Pubblicato il 24 Gen 2014

Lorenzo Forlani

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Il 74,5% dei minori al di sotto degli 11 anni – circa 3,5 milioni di bambini – e l’82,8% degli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni – pari a circa 3 milioni di ragazzi – disponde di un accesso diretto a internet. In entrambe le classi di età prevale il collegamento tramite pc dalla propria abitazione.

Questo e altri dati sono emersi dal “Libro Bianco Media e Minori”, presentato oggi a Roma nel corso di un Workshop tenutosi presso la sede della Agcom. Al workshop hanno partecipato il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, Enzo Cheli, il Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora, il Presidente del Comitato Media e Minori, Maurizio Mensi, il Presidente del Consiglio nazionale degli Utenti, Angela Nava Mambretti, il Capo Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio, Caterina Cittadini, il Direttore Generale di Save The Children, Valerio Neri.

Il Libro Bianco, che si colloca nell’ambito delle attività che l’Autorità svolge nel campo della tutela dei minori, contiene un’accurata rassegna della letteratura scientifica nazionale e internazionale sul tema “minori e media”. Si concentra, inoltre, sul consumo di media da parte dei minori, e sulle valutazioni che, di tale consumo, hanno gli adulti/genitori. Lo studio analizza poi l’offerta televisiva, attraverso l’esame della struttura e dei contenuti dei palinsesti della Rai, delle emittenti televisive nazionali e dei fornitori di contenuti digitali terrestri, satellitari e via cavo trasmessi.

L’idea del Libro muove, in particolare, dal proposito di sviluppare la riflessione sugli interventi e sulle misure di garanzia più adatte a definire un approccio adeguato al nuovo contesto comunicativo digitale, in cui alla fruizione televisiva si associa il consumo di altri media. Lo studio si è avvalso, per gli approfondimenti scientifici, di un istituto specializzato nella ricerca nel campo delle scienze sociali come il Censis. L’Agcom ha inoltre potuto contare sul prezioso contributo di diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella tutela dei minori. Il lavoro è corredato dall’illustrazione dei dati dei più importanti studi nazionali ed internazionali sul consumo mediale. A completare il Libro, anche gli indici di ascolto forniti da Auditel e una comparazione dei diversi modelli di tutela europei.

Dall’incontro è emerso il concetto che occorre ripensare la tutela dei minori, che deve abbandonare l’impostazione settoriale in favore di un approccio globale. Sulla scia delle indicazioni comunitarie è necessario aprire spazi di co-regolamentazione e ambiti di autoregolamentazione, coinvolgendo tutti i soggetti interessati: istituzioni, enti associativi, operatori di comunicazione, famiglie, a cominciare dagli stessi minori. Fondamentale infine avviare un monitoraggio sull’uso di internet da parte dei minori.

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