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Agcom, scatta da giovedì prossimo l’iter per il dopo-Dècina

Il Consiglio dell’Autorità esaminerà le “dimissioni irrevocabili” del Commissario nella riunione del 12 settembre. Da lì la comunicazione sarà trasmessa alla Camera che dovrà calendarizzare il voto in Aula. Intanto l’authority prosegue l’attività: il voto del presidente vale il doppio

Pubblicato il 06 Set 2013

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Il dopo-Dècina in Agcom in seguito alle “dimissioni irrevocabili” del commissario scatta al prossimo consiglio dell’Autorità, fissato per giovedì 12 settembre. In quell’occasione, il Consiglio dell’Autorità esaminerà la lettera di Maurizio Dècina e ne prenderà formalmente atto.

Dopo di che, la comunicazione delle avvenute dimissioni di Dècina sarà trasmessa alla Camera, per avviare la procedura di sostituzione del commissario. La nomina di Dècina è avvenuta a Montecitorio, per questo anche l’elezione del suo sostituto sarà compito del ramo del Parlamento presieduto da Laura Boldrini. A quel punto la presidenza della Camera informerà l’Aula e partirà la procedura per il voto, che sarà discussa in riunione dell’Ufficio di Presidenza dei capigruppo della Camera per calendarizzare il voto sulla nomina del sostituto di Dècina. La procedura prevede che il voto dei deputati sia segreto, su indicazione dei gruppi.

Impossibile al momento prevedere la tempistica per arrivare al voto in Aula.

Nel frattempo, nessun vuoto in Agcom. La vacatio temporanea di un commissario non influisce in nessun modo sui lavori del consiglio dell’Autorità, che può tranquillamente deliberare. In carica restano quattro componenti su cinque: il presidente Angelo Marcello Cardani e i tre commissari Antonio Martusciello, Francesco Posteraro e Antonio Preto. In caso di delibere nelle quali ci sia un’eventuale situazione di pareggio due a due, l’impasse è superata dal fatto che il voto del presidente Cardani vale doppio. Lo stesso vale per la Cir (Commissione Infrastrutture e Reti) di cui faceva parte Maurizio Dècina in Agcom, dove a questo punto restano in due, il commissario Antonio Preto e il presidente Angelo Cardani. Anche in commissione il valore doppio del voto del presidente consente di deliberare.

In altre parole, il lavoro dell’Autorità può continuare senza rallentamenti, in attesa dell’elezione del nuovo commissario da parte della Camera.

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