Gli operatori maggiori soffrono su tutti i campi e se ne avvantaggiano i minori, mentre continuano a crescere le sim internet mobile e le tecnologie banda larga fisse alternative all’Adsl, su fibra ottica e “fixed wireless broadband” (WiMax e simili). L’osservatorio trimestrale Agcom, pubblicato oggi (con dati al 31 marzo 2014), registra insomma la crescita delle alternative agli attori consolidati. Il principale fattore di discontinuità, rispetto a tendenze già note, è forse dato dalla fibra ottica: gli utenti sono aumentati del 20,4 per cento, di 77 mila unità nel primo trimestre, dopo dodici mesi di stallo. Sono i primi frutti degli investimenti degli operatori sulla fibra ottica agli armadi.
Altro aspetto notevole è che il mercato ha perso circa 1 milione di sim dal primo trimestre 2013, come rivelano fonti dell’Autorità al Corriere delle Comunicazioni, probabilmente frutto di un riordino dei loro database. L’osservatorio riporta un calo di 2 milioni di sim, ma è un dato che riguarda solo i quattro operatori principali.
Rete fissa
Su rete fissa continua la flessione degli accessi (-640.000 su base annua, oltre 1 milione negli ultimi due anni). Telecom Italia negli ultimi due anni ha perso 1,4 milioni milioni di utenti, di cui solo 400.000 (il 25%) sono passati ad altri operatori fissi. Se ne approfittato soprattutto Fastweb, che ha aumentato dell’ 0,9 per cento la quota su base annuale ed è quindi diventato il terzo operatore di rete fissa (voce e banda larga), superando Vodafone. Gli accessi DSL nell’ultimo anno mostrano un andamento nella sostanza “piatto”. La banda larga cresce- di circa 220 mila accessi in un anno- grazie alle tecnologie alternative: soprattutto quelle in fibra (fiber to the cabinet), che segnano un +77mila nel primo trimestre e ora a quota 310 mila utenti. Bene anche il fixed wireless broadband (in ordine di quote di mercato: Linkem, Ngi, Aria e altri provider minori), ora a quota 450 mila utenti.
La quota di Telecom Italia è scesa per la prima volta sotto il 50% (al 49%). La flessione è frenata dal buon andamento degli accessi in fibra.
Rete mobile
I quattro operatori hanno perso 2 milioni di sim in un anno, mentre i virtuali ne hanno guadagnate 700 mila. A quest’ultimo dato però vanno sommate le sim di Lyca Mobile (ancora non considerato dall’osservatorio), che secondo alcune stime sono circa 300 mila. Ne esce un computo negativo, per il mercato complessivo, di un milione di sim.
Si riducono le sim che svolgono solo traffico vocale (-8,8 milioni su base annua, -13,4milioni rispetto a marzo 2012). Le sim che nel primo trimestre hanno fatto traffic internet sono cresciute del 22,7% in un anno, ora a quota 38,643 milioni. Accelera la crescita del traffico dati, inoltre.
Il mercato tende ad essere meno concentrato. Negli ultimi due anni la quota congiunta dei due principali operatori si riduce dal 67,2 al 64,9%. Crescono h3g e Wind. La prima (+0,6%) sfiora l’11%, la seconda raggiunge il 24,3%. Nel mercato residenziale Telecom Italia, Vodafone e Wind detengono ormai quote equivalenti.
Scendono gli sms (effetto sostituzione con “app” di messaggistica mobile): -40% su base annua. Interessante notare anche il calo delle sim “solo dati”. Sempre meno persone usano insomma internet mobile su chiavette per pc, preferendo invece fare tutto sullo smartphone.
Le linee degli operatori mobili virtuali hanno raggiunto i 5,4 milioni. Resta saldamente in testa Poste Italiane, con il 55% di quota, ma si segnalano gli ottimi risultati di Coop Italia, che ormai sfiora il 10%.
Il solo segnale di perdita di dinamicità del mercato viene dalla mobile number portability. A fine marzo le linee complessivamente portate dall’avvio del servizio hanno raggiunto i 69 milioni. L’”indice di mobilità” (rapporto tra movimentazione e base clienti complessive) nel trimestre in esame tende a ridursi, segnale di una declinante propensione al cambio di gestore.
Machine to machine
Questa volta l’Osservatorio Agcom si occupa anche del mercato M2M, adesso diventato “una non secondaria opportunità di business per gli operatori mobili”, scrive l’Autorità. A livello mondiale nello scorso triennio la crescita è stata di poco inferiore al 40% medio annuo, mentre alla fine del 2017 dovrebbero sfiorare il mezzo miliardo. “In Italia la dinamica di crescita risulta meno accentuata (6,3 milioni a marzo 2014), ma l’interesse appare testimoniato, da ultimo, dall’offerta di acquisto di Vodafone verso Cobra (sistemi di sicurezza)”.