ANFOV

Agenda digitale, Catania: “Serve più attenzione a Ngn e sicurezza”

Il dg di Anfov elenca le azioni messe in campo dall’associazione per contribuire allo sviluppo del piano: “Puntiamo sugli osservatori dedicati alla security e alla diffusione dell’e-made in Italy”

Pubblicato il 14 Feb 2014

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Per l’undicesima volta Nino Catania è stato confermato nel ruolo di direttore generale dell’Anfov, l’Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione. Un’elezione avvenuta per acclamazione nel segno della continuità per l’associazione che ha seguito in questi anni l’evoluzione del mondo delle telecomunicazioni.

I cambiamenti che hanno radicalmente mutato il panorama di questo settore sono stati puntualmente descritti dal think tank torinese che ha sviluppato la sua azione lungo due direttive. Da una parte con i suoi Osservatori Anfov si è concentrata sull’analisi di scenario, mentre dall’altra ha offerto un contributo spesso decisivo ai tavoli tecnici per esempio per l’Ngn o il Catasto delle reti in collaborazione con gli operatori e gli organi istituzionali. Nino Catania, che di Anfov è stato fondatore nel 1982, è stato uno dei protagonisti di questo lavoro che ripercorriamo cercando di capire come evolverà l’attività dell’associazione.

Il mondo delle Tlc è cambiato. Qual è oggi lo scenario di riferimento?

Mi tocca citare il titolo del nostro premio giornalistico appena lanciato. ‘Tra l’incudine degli Over the top e il martello del consolidamento’. Assistiamo al taglio delle tariffe con conseguente calo dei margini e alla crescita impetuosa degli Over the top. Il peso delle reti e gli investimenti per la banda ultra larga poggiano sulle spalle degli operatori mentre i ricavi vanno a Facebook e Google. Un quadro difficile tanto che bisogna aspettarsi un ulteriore consolidamento del settore con la riduzione del numero degli operatori. E poi c’è bisogno di un solo regolatore a livello europeo: in una parola, un quadro che attende nuovi equilibri.

In questo quadro qual è il ruolo dell’Anfov?

Innanzitutto di seguire con attenzione questo processo, stimolando il confronto tra gli attori, evidenziando quelle che potrebbero rappresentare improduttive rendite di posizione a discapito dello sviluppo complessivo del settore. Più in generale confermando la effettiva e tempestiva digitalizzazione delle reti e dei servizi, il vero fattore evolutivo del sistema Paese. Se questo processo farà decisi passi avanti si potrà intravedere la ripresa dell’ecosistema dell’intero comparto tlc/ict, dove imprenditorialità, investimenti e ”redditività” in termini socio-economici potranno trarre reciproca linfa vitale e procurare benefici diffusi.

Quali sono oggi le principali attività dell’associazione?

Attraverso gli Osservatori l’attenzione è rivolta all’attuazione dell’Agenda Digitale, all’agibilità dei servizi convergenti in banda larga, alle problematiche sulla sicurezza delle reti, agli impatti e presupposti delle reti di nuova generazione. Ma seguiamo anche l’evoluzione delle smart cities e del cloud computing, oltre alle problematiche dell’e-made in Italy, un settore innovativo la cui crescita meriterebbe di essere agevolata anche dalla mano pubblica.

Agenda digitale, ngn, molti sono i temi sul tappeto. Quali sono le priorità?

Sicuramente l’Agenda digitale, tema sul quale è stato aperto un apposito Osservatorio che vigilerà e svolgerà una funzione di stimolo. L’associazione infatti cerca sempre di essere al passo se non di anticipare le analisi sulle tematiche che sembrano avere più immediata rilevanza non soltanto per gli attori del mondo delle telecomunicazioni e dell’Ict da essa rappresentato sotto il profilo dell’offerta, ma anche a livello di “Paese”. L’agenda digitale è sicuramente un argomento rispetto al quale associazioni come Anfov possono essere di supporto alla politica.

I prossimi obiettivi di Anfov?

Il prossimo Comitato Strategico individuerà gli ulteriori step da affrontare per le iniziative di studio e proposta già compiute, che devono però ancora incontrare la messa in pratica da parte degli enti istituzionali da cui sono state in gran parte apprezzate e condivise. Penso alla istituzione di un catasto nazionale delle infrastrutture di rete per Ngan basato su un sistema federato. Si tratta di uno strumento fondamentale per l’implementazione delle reti ngn che permetterebbe di abbattere i costi. L’altro polo di attività riguarda la sicurezza delle reti rispetto al quale stiamo realizzando un nuovo Osservatorio in gennaio a cura del presidente dell’associazione. L’obiettivo è di lavorare sempre sul piano dei problemi concreti e delle soluzioni ritenute più adeguate per fare evolvere positivamente l’imprenditorialità degli attori che operano nel comparto della convergenza”.

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