RISTRUTTURAZIONI

Alcatel-Lucent taglia 490 posti di lavoro in Italia

Annunciato un piano di ridimensionamento per 1.800 dipendenti in tutta Europa, ma la riduzione più consistente riguarderà il polo di Vimercate

Pubblicato il 10 Feb 2012

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Alcatel-Lucent, in arrivo un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 1.800 posti di lavoro in tutta Europa. La scure si abbatterà con più forza in Italia dove l’azienda conta 2.300 dipendenti. La cura dimagrante colpirà in particolare la sede di Vimercate – circa 1.40 0addetti – dove l’azienda intende tagliare 490 dipendenti, 360 dei quali tecnici specializzati del settore "optics". "Non è una fuga dall’Italia – ha detto il numero uno per l’Italia Gianluca Baini al Sole 24 ore – perché nel sito di Vimercate rimarranno 500 ingegneri della ricerca e sviluppo". Per la Fiom-Cgil "una sconfitta micidiale – dice Fabrizio Potetti – perché si tratta di uno dei centri più importanti per quanto riguarda la fibra ottica".

Toccherà ora al ministero dello Sviluppo di Corrado Passera incontrare i vertici dell’azienda affinché il patrimonio industriale non vada sprecato. L’incontro potrebbe aver luogo a Parigi, quartier generale della società.

Per martedì 14 è previsto un presidio da parte dei lavoratori a Milano, davanti al palazzo della Regione.

Ma il piano di ridimensionamento va oltre l’Italia. Come annunciato dal sindacato francese, Alcatel-Lucent prevede una riduzione del 5% della forza lavoro in Francia (a maggio ci saranno le presidenziali), e del 10% in Belgio. Si tratta dell’ultimo segnale di crisi, in ordine di tempo, per l’azienda che oggi annuncia di aver chiuso l’anno in utile per la prima volta dopo la fusione, avvenuta nel 2006, realizzando profitti per oltre un miliardo di euro (1,095 mld), rispetto alla perdita di 334 milioni del 2010. Nell’anno i ricavi sono scesi dell’1,9% a cambi costanti a 15,696 miliardi. Nel quarto trimestre il risultato netto è più che raddoppiato a quota 868 milioni, contro i 340 milioni del 2010, mentre i ricavi sono scesi dell’11,2% a cambi costanti a 4,256 miliardi.

I risultati del quarto trimestre, come scrive il Financial Times, rappresentano un gol messo a segno dal ceo Ben Verwaayen. Nominato tre anni fa per tentare il rilancio, a novembre aveva annunciato un ritocco al ribasso dell’outlook. In realtà tutto il settore è attraversato da crisi: nel quarto trimestre Ericsson ha registrato una contrazione del 66% dei profitti. Anche Nokia Siemens Networks punta a tagliare 17mila posti di lavoro mentre il produttore di handset Nokia ha annunciato una ristrutturazione che prevede 4mila posti di lavoro in meno per le sue aziende manifatturiere di smartphone in Europa e nelle due Americhe.

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