Apps, la mancanza di interoperabilità “blinda” i clienti

L’impossibilità di trasferire le applicazioni fra smartphone con sistemi operativi differenti rappresenta una difficoltà nella scelta dell’utente di cambiare telefonino. Apple e Google i due grandi antagonisti: difficilmente si passa dall’una all’altro

Pubblicato il 13 Lug 2011

I proprietari di smartphone sono fedeli. All’Os. Secondo uno
studio di Kantar Worldpanel ComTech, chi ha un cellulare
multi-funzione mostra una certa riluttanza a cambiare piattaforma,
per cui i provider dei sistemi operativi dovrebbero puntare su chi
compra lo smartphone per la prima volta per continuare a
crescere.

"Non ci sono molti casi di consumatori che passano da Android
a Apple o viceversa”, dichiara Dominic Sunnebo, global consumer
insight director di Kantar Worldpanel ComTech. “I nostri dati
dimostrano che i clienti di Apple e di Android sono molto fedeli
quando scelgono l’aggiornamento al sistema operativo: restano col
provider di sempre”.

Il motivo principale risiede nelle apps. Sono fondamentali per
l’esperienza utente sullo smartphone e non si possono trasferire
da un Os all’altro. In Francia, per esempio, nota Sunnebo, il 17%
dei proprietari di iPhone scarica più di 10 applicazioni al mese.
“Si tratta di un investimento importante che andrebbe perso se si
passasse a un Os differente, visto che le apps non sono
trasferibili”, afferma l’analista.

Quanto al prezzo degli smartphone, Sunnebo mette in guardia. E’
vero che per il primo device si tende a spendere poco, il che
favorisce i produttori di modelli low-cost come Zte e Huawei, ma
una volta provato lo smartphone, gli utenti sono pronti a spendere
di più. “La vera competizione si giocherà sempre sui modelli di
fascia medio-alta”, secondo Sunnebo.

Kantar Worldpanel ComTech rivela anche che Android è la
piattaforma per smartphone cresciuta più rapidamente nelle 12
settimane terminate il 12 giugno in Usa, Uk, Giappone, Germania,
Francia, Italia, Spagna e Australia e ha rappresentato la quota
più ampia delle vendite di smartphone nello stesso periodo su
tutti questi mercati tranne Italia (dove domina ancora, pur se in
caduta libera, Symbian) e Australia (dove vince iOs).

L’Os di Google mostra delle performance eccellenti soprattutto in
Giappone (rappresenta il 64% delle vendite di smartphone) e negli
Stati Uniti, dove Android ha conquistato uno share del 57% delle
vendite di smartphone, contro il 19% di un anno prima, alle spese
dei BlackBerry, la cui quota è diminuita del 23,7% e ora si
attesta intorno all’8,8%. Continuano le difficoltà per Symbian,
particolarmente in Italia e Spagna: qui il suo share delle vendite
di smartphone si è contratto rispettivamente del 30,2% e del
37,6%.

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