Asati al Cda di Telecom: “Convocare assemblea al prossimo cda”

I piccoli azionisti chiedono di stabilire la data già in occasione del board del 27 febbraio e non in quello del 5 marzo. Obiettivo: dare modo alle minoranze di organizzarsi meglio “in riferimento alla formulazione delle liste e alla raccolta deleghe”

Pubblicato il 24 Feb 2014

Asati invita il Consiglio di amministrazione di Telecom Italia del 27 febbraio di convocare già in quella data l’assemblea del 16 aprile, non ricorrendo ai termini minimi di 40 giorni, e quindi convocarla il 5 marzo, per dar modo alle minoranze di organizzarsi al meglio anche in riferimento alla formulazione delle liste e alla raccolta delle deleghe dei piccoli azionisti dal momento che questi ultimi, per il tramite della nostra associazione sta assumendo sempre più rilievo nella compagine azionaria.

Nell’ordine del giorno della convocanda assemblea, informa una nota, andrà inserito da subito il punto “elezione del presidente”. “Facciamo anche presente all’intero Consiglio di amministrazione e soprattutto al Collegio Sindacale che risponde in solido per eventuali potenziali danni accertati quali sanzioni ed altro che oggi Asati può contare sulla disponibilità di 1/40 del capitale sociale – si legge nella nota – Ricordiamo infine l’urgenza non più procrastinabile di procedere alla operatività del piano azionario ai dipendenti già deciso da oltre un anno”.

Asati, allo scopo di migliorare la Governance della società propone – tra l’altro – i seguenti minimi requisiti: mantenere il numero dei consiglieri a 15 o ridurli a 11, con un potenziale risparmio di oltre 500.000 euro/anno; cambiare lo Statuto e l’assegnazione alla lista di maggioranza di 2/3 dei consiglieri; la costituzione dei comitati di remunerazione e controllo soltanto da parte di amministratori indipendenti delle liste di minoranza. “Le predette richieste non altererebbero minimamente il premio all’azionista di controllo e potrebbero costituire l’inizio di un nuovo rapporto, privo di conflittualità tra le varie componenti dell’azionariato, configurando, nel contempo, l’inizio di un nuovo iter di serenita’ indispensabile per affrontare il difficile percorso di sviluppo dell’azienda”.

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