Asta Lte, consumatori all’attacco: “No surplus alla società della fibra”

Adusbef e Federconsumatori bocciano la proposta del ministro Romani: “L’extragettito deve essere utilizzato per ridurre il digital divide del Paese”

Pubblicato il 03 Ott 2011

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Adusbef e Federconsumatori bocciano l'idea di usare il ricavato
dell' asta per le frequenze per costituire la società per le
reti di telecomunicazioni. Lo dichiarano le associazioni dei
consumatori in una nota.
''Il ministro Romani ha dichiarato l'intendimento di
utilizzare l'extragettito derivante dalla gara Lte per
finanziare una nuova società per la realizzazione di reti in fibra
– si legge – In pratica, lo Stato intende finanziare lo sviluppo
della fibra attraverso una sorta di rinazionalizzazione delle
infrastrutture di telecomunicazioni''.

"Questa impostazione – sostengono i consumatori – è per noi
in palese contrasto con gli indirizzi di politica economica a cui
un Paese come il nostro necessita sul terreno della modernizzazione
e dello sviluppo ed inoltre ci si esporrebbe ad un pesante
intervento della Commissione europea che, certamente, la
qualificherebbe come un palese aiuto di Stato''.
''L' extragettito – conclude la nota – dovrebbe essere
destinato prioritariamente al superamento del digital divide che
rappresenta la prima scadenza temporale dell' Agenda Digitale
europea che, come noto, richiede agli Stati membri di assicurare
collegamenti in larga banda al 100% della popolazione entro il
2013''.

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