NETWORK OPERATIONS

Azzola (Slc-Cgil): “Wind azienda che scommette sull’Italia”

Accolta con favore la decisione della telco di non cedere il business delle Network Operations. Il sindacato: “E’ una vera scommessa sul Paese, grazie al coraggio del gruppo dirigente”

Pubblicato il 11 Ott 2012

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“L’accordo raggiunto nella tarda serata di ieri, dopo oltre 40 ore di trattativa, che scongiura la cessione della rete e salvaguarda l’occupazione dell’azienda, rappresenta una vera scommessa sul Paese”. Così Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil, dopo l’accordo raggiunto con Wind, per il mantenimento delle Network Operations all’interno del perimetro aziendale.

“La differenza tra manager e imprenditori che, da un lato, sviliscono continuamente il nostro Paese dimenticandosi di quanto hanno avuto e il gruppo dirigente di Wind, dall’altro, che ha accettato la scommessa proposta dal sindacato su un modello industriale diverso, evidenzia che esiste la possibilità di salvaguardare gli interessi dell’impresa partendo proprio dalla tutela e dal coinvolgimento della principale risorsa a disposizione, i propri dipendenti”, continua il sindacalista.

“L’accordo, che sviluppa un modello organizzativo più efficiente e produttivo oltre a legare il salario aziendale di secondo livello ai risultati dell’impresa, salvaguarda l’intero perimetro occupazionale scongiurando la cessione di 1700 dipendenti il cui futuro sarebbe diventato molto incerto” – aggiunge -. Va evidenziato il coraggio del gruppo dirigente – prosegue Azzola – che ha evitato di seguire il pensiero comune, attraverso l’esternalizzazione di un pezzo fondamentale delle proprie attività, scommettendo invece sulla possibilità di competere sul mercato proprio grazie al coinvolgimento del proprio personale”.

“Nei prossimi mesi due saranno i modelli industriali presenti sul mercato italiano per le aziende di Telecomunicazioni: un primo tutto incentrato unicamente sulla riduzione dei costi e uno, quello scaturito dall’accordo di Wind, che punta sulla qualità del servizio da offrire al cliente e sulla ripresa del Paese”.

“Nel testo dell’accordo, infine, è presente anche una soluzione che fa assumere la responsabilità sociale dell’impresa nei confronti dei lavoratori occupati negli appalti: questo è il nodo per cui non si è riusciti a rinnovare il contratto nazionale di lavoro delle telecomunicazioni. Siamo convinti quindi – conclude Azzola – che la scelta di Wind sarà premiata dal mercato attraverso una maggior penetrazione a danno di chi pensa di poter risolvere i problemi attraverso il contenimento dei costi e la negazione dei diritti dei lavoratori facendo, in questo modo, crollare la qualità dei servizi offerti”.
“L’accordo è talmente importante da essere stato accolto, dopo la firma, dagli applausi dea delegazione sindacale presente e delle Rsu giunte da tutta Italia”.

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