LA DIRETTIVA

Banda larga, l’Europarlamento taglia i costi del 30%

Strasburgo approva le misure per abbattere la duplicazione delle infrastrutture. Kroes: “Un altro passo avanti per un Internet migliore”. Voto favorevole anche sul sistema eCall

Pubblicato il 15 Apr 2014

L.M.

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Ulteriori passi avanti sulla realizzazione dell’Agenda Digitale Europea: con gli ultimi voti dell’Europarlamento nella sessione plenaria conclusiva della legislatura, l’Aula di Strasburgo ha dato il via libera con quattro voti positivi al taglio del 30% dei costi di realizzazione della banda larga, ma anche al dispositivo di sicurezza sulle auto eCall e a due programmi di ricerca, uno sulla nanoelettronica e l’altro sull’invecchiamento attivo.

“La banda larga per tutti non è una promessa – ha commentato la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes – ma è un impegno della Ue, della Commissione europea e dei capi di Stato. Le misure odierne sono un altro passo in avanti per un Internet migliore e migliori innovazioni digitali di cui fare uso nella vita quotidiana da parte dei cittadini europei”.

Per spiegare le attuali inefficienze la Kroes ha ricordato che “l’attuale roll out delle reti di comunicazione ad alta velocità è costoso e scomodo”, come evidenziato da questo grafico:

Adesso la nuova direttiva Ue eviterà la duplicazione delle infrastrutture per la banda larga e consentirà il coordinamento con gli altri lavori di ingegneria civile, procedure più semplici e trasparenti per ottenere i permessi e la dotazione di nuove infrastrutture per i vecchi edifici. In sostanza consentirà il taglio del 30% dei costi di realizzazione della banda larga.

Evitare la costosa duplicazione di infrastrutture, si legge in una nota della Commissione Ue, consentirà un roll out più economico e più veloce. Il coordinamento con altri lavori di ingegneria civile “produrrà meno scavi sulle strade ogni pochi mesi”.

La concessione dei permessi dovrà essere trasparente e completata entro 4 mesi, salvo diversa indicazione della legislazione a livello nazionale. Qualsiasi negazione del permesso “dovrà avere giustificazioni oggettive”.

Infine è previsto l’upgrading di infrastrutture vecchie e inaccessibili, sempre allo scopo di potenziare l’efficienza del comparto e spingere sull’affermazione della banda larga.

“La nuova legislazione – precisa l’Unione europea nel comunicato – contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi: entro il 2020 tutti i cittadini europei e le aziende europee dovranno avere accesso a Internet a una velocità di almeno 30 Mbps e almeno il 50% delle famiglie europee dovrà avere la possibilità di abbonarsi a connessioni Internet sopra i 100 Mbps”.

La seconda direttiva approvata dall’europarlamento assicura che da ottobre 2015 tutti i nuovi veicoli siano dotati del dispositivo eCall, che permette in caso di incidente l’invio automatico di una chiamata al numero unico di emergenza europeo 112.

L’ok dell’Aula di Strasburgo è andato anche al programma di partnership pubblico-privata Ecsel, finanziato da 1,185 miliardi di euro Ue, mirato a ricerca e sviluppo nel campo della nanoelettronica e sistemi intelligenti.

Via libera anche al programma Aal, con 175 milioni di fondi Ue, dedicato alle sfide e le opportunità di una popolazione che invecchia attraverso nuovi prodotti e servizi basati sulle nuove tecnologie, in particolare nelle aree di medicina, prevenzione delle cadute, fragilità e malnutrizione, cure integrate, autosufficienza e ambienti “amici” dell’invecchiamento.

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