I PROGETTI

Banda larga, l’Italia cambia passo sui fondi Ue

La Commissione europea rileva un netto miglioramento nell’attuazione dei Programmi operativi nazionali: nel periodo 2007-2013 raggiunte dalle reti veloci oltre 1 milione e 300mila persone. Avanti anche sulle startup: ne sono nate 3mila

Pubblicato il 09 Lug 2014

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Migliora l’attuazione dei Programmi Operativi da parte dell’Italia, anche quelli relativi alla banda larga. Lo si rileva dai “rapporti annuali di esecuzione” italiani con i quali le i governi nazionali danno conto alla Commissione europea dell’attuazione dei programmi finanziati dai Fondi strutturali. La Ue ha dunque evidenziato “il conseguimento di notevoli risultati nell’attuazione della Politica di coesione 2007-2013”, si legge in una nota. Nel dettaglio risultato essere state raggiunte dalla banda larga 1.311.028 persone.

Complessivamente il periodo 2007–2013 il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr) ha investito in Italia 21 miliardi di euro, mentre il Fondo Sociale Europeo (Fse) ha contribuito per un valore di 7 miliardi di euro.

La Commissione europea, dopo aver dichiarato “ammissibili” tutti i 27 rapporti annuali presentati dall’Italia, valuterà, entro fine luglio, se approvare tali rapporti o chiedere delle modifiche. Intanto, dai 27 rapporti annuali è possibile trarre alcune importanti considerazioni: i progetti selezionati per l’attuazione dei Programmi rappresentano il 100% delle risorse finanziarie.

“Secondo i dati del 31 dicembre 2013, relativi agli interventi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr), vi sono effetti importanti legati all’attuazione della politica di coesione in Italia”, fa sapere la Ue.

Oltre all’aumenti di persone raggiunte dal broadband risultano 58.564 posti di lavoro creati; 3.098 Kilo-tonnellate in meno di CO2 immesso nell’atmosfera; 5.494 progetti di ricerca e sviluppo; 34.828 progetti di investimento in Pmi; 3.112 start-up; ​2.390 progetti di energia rinnovabile; 195 Kmq di aree riqualificate; 670 progetti di prevenzione di rischi naturali e 4.083.810 studenti che utilizzano nuove tecnologie nell’ambito del miglioramento della didattica.

La Commissione Europea ringrazia i funzionari dell’amministrazione italiana che, ad ogni livello, si sono impegnati per attuare la politica di coesione, auspicando inoltre che siano accelerate ulteriormente “le procedure di attuazione dei progetti affinché i cittadini e le imprese possano beneficiare pienamente degli interventi dell’Unione europea in Italia”

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