VIA AL PIANO DA 3 MILIARDI

Banda ultralarga, con le Regioni è fatta. Giacomelli: “Finalmente strategia nazionale”

Come anticipato da CorCom la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano. Per la prima volta “cabina di regia” unica. Si parte dalle aree bianche, ma le risorse potranno esssere estese a quelle grigie

Pubblicato il 11 Feb 2016

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La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo per la ripartizione dei fondi destinati alla realizzazione dell’infrastruttura a banda ultralarga. “Finalmente una strategia nazionale, non la somma di piani territoriali”, ha commentato, subito dopo la conclusione della Conferenza, in un twit il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il quale già la scorsa settimana aveva annunciato che l’accordo era alle porte.

In dettaglio, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il disco verde al piano per le aree a fallimento di mercato che saranno finanziate con risorse pubbliche per un ammontare di 1,6 miliardi come da stanziamento della delibera Cipe, e risorse regionali dei fondi Fesr e Faesr, nonché con oltre 230 milioni di Pon imprese, per un totale di circa 3 miliardi. (Qui in dettaglio la ripartizione esatta dei fondi)

Che l’intesa fosse cosa fatta lo ha annunciato al nostro sito ieri l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone a seguito dell’incontro della Commissione Agenda Digitale propedeutico all’odierna Conferenza Stato-Regioni.
“Abbiamo lavorato ad una buona intesa che salvaguarda le regioni del Sud e conferma il principio, stabilito dalle norme che regolano il Fondo Sviluppo e Coesione che ripartisce le risorse secondo la percentuale 80/20 a favore delle Regioni del Mezzogiorno”, ha detto ieri a CorCom l’assessore.

“Ringrazio la Commissione agenda digitale della Conferenza delle Regioni, coordinata dalla presidente Serracchiani, per l`importante lavoro svolto, congiuntamente con il Governo, che ha consentito l`unanimità delle Regioni, tenendo insieme le diverse esigenze territoriali. Con questo accordo – ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini – sarà immediatamente disponibile più di un miliardo e mezzo, tendendo conto dei fabbisogni, per affrontare le esigenze delle strutturazione della rete soprattutto nella cosi dette aree “aree bianche, ovvero in quei territori cosiddetti a rischio fallimento, poco attrattivi per gli operatori, creando così le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili a tutto vantaggio dei cittadini e delle nostre imprese”. Bonaccini ha inoltre evidenziato che “c’è un gap in termini di modernizzazione in questo settore che va assolutamente colmato. La crescita digitale è uno dei presupposti di ogni moderna democrazia ed è una pre-condizione per migliorare la qualita’ e la diffusione dell’informazione e della partecipazione, e incentivare lo sviluppo”.

“L’accordo è un’ottima notizia ed uno smacco per chi a seguito del franco confronto di qualche giorno fa aveva messo in dubbio la realizzazione del piano”, è il commento in una nota Sergio Boccadutri, coordinatore dell’area innovazione del Pd. “Quando parliamo di connettività è bene che ci ricordiamo che parliamo anche di sviluppo economico dei nostri territori, della capacità di offrire servizi alle imprese e di porre le basi allo sviluppo dell’industria 4.0. Temi all’ordine del giorno dell’Agenda digitale europea di cui poco si parla”.

Da parte sua Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della Montagna e presidente Uncem ha sottolineato che “l’accordo raggiunto oggi in Conferenza Stato-Regioni per lo sviluppo della banda ultralarga nazionale dovrà permettere di sconfiggere una volta per tutte il digital divide, con cui il nostro Paese convive da troppi anni”.

I DETTAGLI DEL PIANO DA 3 MILIARDI

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