Banda ultralarga al Sud, il governo approva

Via libera al Piano Sud: partnership pubblico-privato per la realizzazione delle nuove infrastrutture di rete che dovranno azzerare il digital divide e soprattutto garantire la connettività ultrafast al 50% della popolazione delle otto regioni del Mezzogiorno. In programma anche l’informatizzazione delle scuole e centri ricerca su Ict e nanotecnologie

Pubblicato il 26 Nov 2010

Portare la banda ultralarga al 50% dei cittadini del Sud Italia.
E' questo uno degli obiettivi del Piano per il Sud da 100
miliardi di euro – di cui 20 in programmazione e 80 "non
spesi o bloccati da mille rivoli'', ha puntualizzato il
ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto – approvato
oggi dal Governo attraverso due relativi decreti.

In dettaglio, il piano prevede la realizzazione di una rete a banda
larga e ultralarga in grado di coprire l'intero territorio
meridionale con nuovi servizi e di azzerare il digital divide che
interessa vaste aree del Mezzogiorno. Otto le regioni coinvolte e
33 i capoluoghi di provincia interessati
dall'infrastrutturazione. La realizzazione del Piano farà leva
sulle partnership pubblico private.

Per restare all'Ict, nell'ambito del programma di
razionalizzazione e ammodernamento delle scuole (in particolare
quelle del I e del II ciclo), si integra anche il completamento
dell'infrastrutturazione informatica dei laboratori
didattici.

Il piano per il Sud prevede anche la realizzazione di tre-quattro
centri di eccellenza scientifica in grado di attirare al Sud
investimenti e cervelli intorno ai quali aggregare nuove imprese e
dare impiego ai talenti che continuano ad emigrare dal Mezzogiorno.
I centri di ricerca lavoreranno, fra gli altri, su Ict e
nanotecnologie.

Il piano nazionale per il Sud rappresenta un atto di di impegno
politico" che il governo ha inteso assumere "rispetto al
tema della riduzione del divario territoriale", si legge nel
comunicato di Palazzo Chigi. "Il Piano anticipa
l'applicazione dei criteri e degli indirizzi emersi nel
dibattito comunitario" e le linee guida consistono ne "la
maggiore attenzione all'efficacia degli interventi, la
concetrazione su poche e rilevanti quistioni, l'imposizione di
regole e condizioni preliminari all'impiego delle
risorse".

Il provvedimento sarà trasmesso alla Conferenza unificata, alla
Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale
e alle Commissioni parlamentari di merito.

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