Industria 4.0: Calenda vuole un nuovo Piano banda ultralarga

Il 5 agosto sarà svelata la strategia per avviare la quarta rivoluzione industriale. Il ministro lavora ad un aggiornamento della mappatura delle aree bianche. Obiettivo: includere i distretti industriali. “Il fiber to the factory leva cruciale di competitività”

Pubblicato il 18 Lug 2016

Mila Fiordalisi

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Sto rivedendo il piano del Governo per una rimappatura che tenga in maggiore considerazione i distretti industriali che devono essere inclusi nelle aree a cosiddetto fallimento di mercato”: questa la novità annunciata dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nella video-intervista trasmessa in occasione della giornata di Oderzo (Treviso), venerdì scorso. La nuova mappa servirà a sostenere la strategia Industria 4.0 che sarà svelata- lo ha annunciato lo stesso ministro – il prossimo 5 agosto per poi “concretizzarsi” nella Legge di Stabilità attraverso una serie di misure dedicate al rilancio degli investimenti produttivi e al rafforzamento della ricerca industriale. La banda ultralarga, ne è convinto Calenda, rappresenta un “pilastro” portante. “Il fiber to the factory è una leva cruciale di competitività”, ha detto il ministro.

Per quanto riguarda la dotazione di infrastrutture di in Italia – ha evidenziato Andrea Bianchi, direttore Politiche Industriali di Confindustria in audizione alla Camera lo scorso 22 marzo – “la copertura adeguata alla fornitura della connettività necessaria per garantire un’evoluzione lineare dell’industria italiana verso il paradigma di una nuova manifattura appare tuttora a macchia di leopardo, con qualche zona più evoluta in cui sono presenti più reti a banda ultralarga e gran parte del territorio, quella meno popolata ma che spesso ospita distretti industriali, ancora servita solo con banda larga “di prima generazione”, tra i 2 ed i 20 Mb/S; rimane ancora un 3% di popolazione senza copertura a banda larga (dati Infratel)”.

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