AFFAIRE TELEFONICA

Bazoli: “Telecom, il futuro non dipende da noi”

Il presidente del Cds di Intesa Sanpaolo: “Serve coerenza di giudizio sul ruolo delle banche”

Pubblicato il 18 Ott 2013

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Sulla vicenda Telecom “vediamo cosa avviene, ma il futuro non dipende da noi”. Lo ha sottolineato il presidente di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli che ha detto che ci vorrebbe una maggiore “coerenza” di giudizio nei confronti delle banche, in occasione dei lavori del Forum Euroasiatico a Verona. “Mi pare una situazione che aveva avuto – ha spiegato Bazoli – una risposta e una soluzione , ovviamente condizionata da tante cose, che corrispondeva però all’interesse delle banche, o meglio di due banche: Mediobanca e Generali. Soprattutto Generali, che dei partner italiani era di gran lunga il più importante”.

“Io dico stiamo anche attenti- ha ammonito Bazoli- quando si accusano le banche di fare investimenti che non rispondono a logiche politiche, ma che rispondono alla logica di una banca di avere un settore che fa anche investimenti. Se c’è qualche riferimento o attenzione agli interessi del Paese- ha spiegato- le banche sono accusate di essere ancillari alla politica. E se perdono i soldi, dicono ecco allora avete perso i soldi”.

“Se adesso in una situazione come quella attuale- ha sottolineato Bazoli riferendosi a Telecom– si trova una soluzione che permette di non dover accantonare altri ammortamenti per non perdere rispetto alle svalutazioni già fatte, siamo accusati di non seguire gli interessi del Paese. Allora, occorre avere una coerenza nel giudizio. Quello che avverrà poi non dipende da noi”, ha concluso.

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