Sono circa 3 milioni a fine 2013 i pazienti in tutto il mondo che usano a casa apparecchi connessi alla Rete per il monitoraggio delle loro condizioni di salute. Il dato, che emerge dalla nuova ricerca di Berg Insight, include i pazienti che sono seguiti da remoto da un medico o altro operatore sanitario professionista Di qui al 2018, Berg Insight stima che il numero di pazienti che usano a casa i device connessi per il monitoraggio medico crescerà a un tasso annuale composito (Cagr) del 44,4% portando il totale a 19,1 milioni.
La principale applicazione è il monitoraggio dei pazienti che hanno impiantati apparecchi con cui si controlla il ritmo cardiaco (2 milioni di connessioni). Terapia del sonno e telemedicina sono rispettivamente il secondo e il terzo maggior segmento con 0,54 milioni e 0,34 milioni di connessioni a fine 2013.
Tutte le altre categorie di device – ECG, livello di glucosio, adesione al piano terapeutico, pressione, controllo dell’ossigeno nel sangue, ecc. – rappresentano meno di 100.000 connessioni ciascuno.
Berg Insight si aspetta che il monitoraggio del ritmo cardiaco resti la maggiore categoria per i device connessi per il controllo a casa della salute fino al 2018, con un tasso di crescita del 15,1,% per arrivare a 4 milioni di connnessioni tra quattro anni. Allora però questo segmento rappresenterà solo il 21% di tutte le connessioni contro il 65% del 2013, perché l’uso della connettività cresce più rapidamente negli altri segmenti.
Oggi più del 70% di tutti i device medici connessi usano la connettività PSTN o LAN per trasmettere i dati ai medici, ma la connettività cellulare è diventata la tecnologia più comune sui nuovi device medici e, secondo Berg Insight, rappresenterà il 74% di tutte le connessioni entro il 2018. Inoltre, i pazienti potranno usare i propri device personali come strumenti per monitorare la salute, secondo il modello del Bring your own device (Byod) che già le aziende conoscono, ma che oggi rappresenta ancora meno dell’1% delle connessioni nella medicina.
“Attualmente è più comune che i medici forniscano ai pazienti uno smartphone o tablet dedicato”, spiega Lars Kurkinen, Senior Analyst, Berg Insight. “La principale limitazione è la mancanza di interoperabilità tra device medici di monitoraggio, smartphone e tablet”, aggiunge, anche se piattaforme di connettività per la mHealth come 2net Mobile di Qualcomm Life ed HealthKit di Apple sono soluzioni promettenti e possono permettere l’uso del Byod per diversi gruppi di pazienti, come i diabetici e gli asmatici.