Calabrò: “Le Telco investano sul broadband”

La banda larga? “Tutti la invocano, ma nessuno è disposto a metterci i soldi”. Il presidente dell’Agcom richiama l’attenzione sugli investimenti e chiede agli operatori telefonici di scendere in campo. In prima linea

Pubblicato il 06 Ott 2009

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“Tutti la invocano, ma nessuno è disposto a metterci i soldi”.
E' l'opinione che Corrado Calabrò, presidente Agcom, ha
espresso intervenendo oggi al convegno che si è tenuto a Roma sui
contenuti digitali per i media. Secondo Calabrò la banda larga sta
diventando una priorità assoluta per la crescita del Paese “e ad
investire su di essa devono essere soggetti pubblici e privati, in
primo luogo gli operatori telefonici”, ha rimarcato.
“Molti anni fa della banda larga sono stato profeta e precursore,
come Giovanni Battista. E come Giovanni Battista sono disposto a
rimetterci la testa”.

Il convegno è stato anche l'occasione per il numero uno
dell'Authority di fare il punto sulle "condizioni"
della Rai relativamente ai contenuti. “Oggi in consiglio Agcom ci
sarà il primo esame delle linee guida del contratto di servizio
Rai e i filoni dà mettere in rilievo saranno due: la qualità del
servizio, che è andata deteriorandosi sempre di più e su cui la
Rai è in stallo, e il pieno utilizzo di tutte le potenzialità
tecnologiche – ha ricordato Calabrò -. In Italia i ricavi
derivanti dal mercato dei contenuti si profila in grande crescita:
da 1,8 mld di euro attuali si potrebbe passare a 8 mld nel 2010. Ma
per intercettare questo ricco mercato è necessario avere le
tecnologie per contenuti di qualità, cosa che al momento non
sembra stia avvenendo”.

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