FINANZA

Carlos Slim in “vetta” al New York Times

Il magnate messicano ha fatto valere il proprio diritto d’opzione per 15,9 milioni in azioni di classe A, conseguenza del prestito da 250 milioni di dollari del 2009. Ma il controllo rimane nelle mani della famiglia Ochs-Sulzberger, titolare dell’83,7% di azioni classe B, con diritto di voto maggiorato

Pubblicato il 15 Gen 2015

Lorenzo Forlani

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Il magnate messicano Carlos Slim è diventato il principale azionista del New York Times, dopo aver raddoppiato la sua quota, che ora si attesta al 16,8%.

Il miliardario messicano ha fatto così valere il suo diritto d’opzione per 15,9 milioni in azioni di classe A di New York Times Co., editore dell’omonimo quotidiano. L’opzione era la conseguenza del prestito 250 milioni di dollari fatto alla Times Co. nel gennaio 2009. In quel periodo, grazie anche a quel denaro, il New York Times aveva potuto rimettere in sesto il bilancio, organizzando una nuova strategia sul mercato digitale.

Nel 2011 Slim era arrivato a possedere l’8,1 per cento delle azioni societarie disponibili sul mercato. L’accordo conseguente al prestito gli dava un’opzione per acquistare 15,9 milioni di azioni disponibili sul mercato quasi alla metà del costo attuale (pagate 6,36 dollari ciascuna, oggi in borsa valgono 12,28 dollari).

Le azioni di classe A detenute da Slim sono azioni che permettono di incassare dividendi e avere voce in capitolo nella nomina dei membri del consiglio di amministrazione ma forniscono un potere decisionale molto inferiore rispetto a quello detenuto dai possessori delle azioni cosiddette “di classe B”, che sottendono un diritto di voto maggiorato. Azioni di classe B – non disponibili sul mercato – che sono detenute per l’83,7% dalla famiglia Ochs-Sulzberger, che dunque mantiene il controllo decisionale nel quotidiano.

I titolari delle azioni di classe A sono rappresentati da un terzo del consiglio di amministrazione, mentre la famiglia Ochs-Sulzberger detiene le azioni che eleggono i rimanenti due terzi del consiglio. Alcuni analisti suggeriscono che questo investimento non mostra un piano di Slim per guadagnare influenza sul New York Times, quanto invece la sua fiducia nel futuro finanziario del giornale anche in un momento delicato per la stampa come questo.

Come informa un articolo di Bloomberg, Slim non sarebbe intenzionato a rivendere ora le sue azioni per ottenere un profitto immediato, anche se né lui né Times Co. hanno rilasciato commenti in merito. La società ha però fatto sapere, attraverso l’amministratore delegato Mark Thompson, che ha intenzione di utilizzare i soldi ricavati dalla vendita delle azioni a Slim per ricomprare altre azioni di classe A, perché è nell’interesse della società continuare a mantenere un bilancio equilibrato e trovare una buona sistemazione all’afflusso di denaro liquido.

Secondo la rivista Forbes Carlos Slim – che ha guadagnato sopratutto nel campo delle telecomunicazioni, del petrolio e dell’attività bancaria e assicurativa – è stato dal 2010 al 2014 l’uomo più ricco del mondo, per poi venire scavalcato da Bill Gates. Il suo patrimonio è stimato in 76 miliardi di dollari.

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